Arkhaeon – Beyond

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Quando si pensa alla Svizzera e al metal estremo si pensa soprattutto ad Hellhammer e Celtic Frost, per l’indiscutibile e pesante eredità che la musica delle creature nate dalla follia di Tom G. Warrior ha lasciato ai gruppi a venire. Ma nel sottobosco underground del paese degli orologi e del cioccolato si muovono e strisciano molte altre entità (che in alcuni casi sono riuscite ad imporsi all’attenzione di un’audience più ampia, com’è accaduto ad esempio a Cold Cell e Darkspace): è il caso di questi Arkhaeon, realtà assolutamente misteriosa (nulla si sa della line up), che con questo “Beyond”, pubblicato in edizione limitata a cinquecento copie dalla connazionale BergStolz, giunge alla seconda fatica sulla lunga distanza, (il primo album “Deathprayer Evangelium” risale al 2014). “Beyond” consiste di un unico e lungo episodio, che si snoda per poco più di mezz’ora di black metal caratterizzato da un piglio occulto e rituale, discretamente bilanciato tra intrusioni tastieristiche, chitarre potenti ed alcune parti vocali parlate o sussurrate decisamente minacciose e cupe. Il classico binomio tremolo picking e beat a raffica non manca e conferisce al sound una certa patina grezza (non la registrazione, che invece è piuttosto nitida), smorzata tuttavia da ampi squarci melodici, che non sono affatto fuori posto nell’economia di un disco che punta più sulla creazione dell’atmosfera che sull’assalto frontale. I nostri non si limitano però soltanto a svolgere il compitino, perché, sul tappeto sonoro appena sommariamente descritto, innestano interessanti ma contenute divagazioni sperimentali, dal sapore vagamente progressivo, che potranno essere apprezzate anche dall’ascoltatore più arcigno e tradizionalista, in quanto mai eccessivamente cervellotiche. È difficile trovare dei termini di paragone immediati, e questo è sicuramente un punto a favore dei nostri: la musica degli Arkhaeon potrà piacere tanto a fans dei Watain quanto agli estimatori degli ultimi Emperor.