Delirio Occulto (Rex)

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È con piacere che vi proponiamo l’intervista ai Delirio Occulto, interessante realtà sicula fautrice di un black metal glaciale e primitivo, che concede spazio anche a passaggi atmosferici e dal sapore occulto. Andiamo quindi a scoprire il percorso musicale della band, dagli esordi fino al recente full length autoprodotto “Echoes From The Ancient World”. La parola al portavoce Rex.

Ciao e benvenuto sulle pagine virtuali della nostra webzine. Vuoi raccontarci com’è nata la band e descriverci le principali tappe della vostra storia musicale?

Ciao a tutti, innanzitutto grazie per il vostro spazio, qui Rex voce e chitarre dei Delirio Occulto. La band è nata sotto il nome di Opus in Flames, nel ‘97 per volere di Nascinos attuale batterista e membro fondatore di questa entità. In seguito allo scioglimento della band, Nascinos decide di cambiare il nome della band in Delirio Occulto, e fu in quegli anni che iniziò la ricerca asfissiante di una line up più o meno stabile. Sai è molto difficile trovare persone dedite ad un genere così di nicchia. Nel 2005 ad un concerto dei Mayhem a Scordia conobbi Nascinos e scoprìi con immenso piacere e stupore che abitava a qualche centinaia di metri da casa mia, anche se non ci eravamo mai visti ! Forse perché entrambi disdegnavamo le classiche uscite mondane del sabato sera in giro per i pub, ma era tutto vero! Esisteva un’altra persona oltre me che ascoltava black metal a Lentini, un paese di 20.000 anime perso tra le campagne del sud Italia più profondo. Iniziammo a provare qualche giorno dopo, insieme a Etna e Cairn (già chitarrista e bassista della band, anche loro lentinesi e mai visti in giro per il paese) nella nostra cantina \ sala prove. Quel luogo per me è una fucina di tetri e oscuri ricordi, riffs, nottate al limite dell’assurdo e dell’estremismo più bizzarro. Era il 2006 quando rilasciammo il nostro primo demo “Delirio Occulto”, registrato in parte in cantina. I pezzi di “Echoes From The Ancient World” invece erano già pronti dal 2008\2009 ma per vari impegni lavorativi non riuscimmo mai a rilasciare la versione completa e ci limitammo ad un EP promozionale, una versione grezza non mixata né masterizzata chiamata “As I Die”, la quale erroneamente figura in giro per internet come “Full Lenght” ma che in realtà non lo è mai stato. “Echoes From The Ancient World” è il nostro primo full lenght.

 

Il vostro ultimo lavoro “Echoes From The Ancient World” è stato rilasciato per ora, se non erro, soltanto in formato digitale. Sarà disponibile anche un’edizione fisica?

In realtà la versione digitale che sta girando per il web rappresenta più che altro un modo più spedito per far recensire il materiale nell’attesa di avere le copie fisiche. Pensiamo di andare in stampa per la fine di Dicembre o gli inizi di Gennaio.

Passando al contenuto musicale vero e proprio, con “Echoes From The Ancient World” siete riusciti ad esprimere ciò che volevate? Siete soddisfatti del risultato finale?

Ci puoi scommettere. “Echoes From The Ancient World” per me rappresenta qualcosa che va oltre la mera concezione di black metal. “Echoes From The Ancient World” racchiude al suo interno ciò che per noi è il black metal, musica MAI fine a sè stessa. Siamo del parere (e per questo motivo abbiamo avuto molti contrasti con alcuni dei membri della band) che il black metal sia un genere che deve rimanere confinato all’interno della sua sfera underground, che debba in qualche modo esprimere quelli che sono per noi i nostri ideali, le nostre sensazioni e i nostri pensieri. Musicalmente parlando “Echoes From The Ancient World” è un disco glaciale, registrato in maniera pessima, ma che rispecchia al 100% il nostro modo di vivere e sentire il black metal.

Rispetto al vostro debutto ho notato un deciso miglioramento in fase di registrazione: il sound è più potente e definito, molto heavy. Sei d’accordo? Vi sono altre differenze – anche a livello di songwriting – tra la vostra ultima fatica ed i lavori del passato?

Si è vero, il sound è nettamente migliorato, ma non è una cosa voluta. Come il suo predecessore anche “Echoes From The Ancient World” è stato registrato per tre quarti in cantina. Ad ogni modo la qualità della registrazione non è una cosa che ci interessa particolarmente. Certo, i pezzi sono strutturati in maniera molto più articolata, mai monotona e molto più dinamica rispetto al debutto, questo è vero. Posso dire che a livello di songwriting “Echoes From The Ancient World” è molto più ispirato rispetto al demo.

 

Penso che Celtic Frost e Bathory rappresentino un’influenza primaria per il sound dei Delirio Occulto. È corretto? Quali altri gruppi citeresti tra le vostre fonti di ispirazione?

Non saprei dirti con precisione quali siano le band che maggiormente hanno ispirato il sound dei Delirio Occulto. Sicuramente Celtic Frost, Hellhammer, Bathory, Darkthrone, ma onestamente abbiamo suonato e basta, senza troppe seghe mentali.

Di cosa trattano le liriche di “Echoes From The Ancient World”?

Disperazione, suicidio, anti cristianesimo (non satanismo), pensieri personali sul mondo di merda che ci circonda e il nostro voler a tutti i costi reprimere i nostri istinti più selvaggi e primordiali in quanto esseri umani e quindi dotati di intelletto. Del resto il nome della band “Delirio Occulto” per noi rappresenta un sentimento intrinseco in ogni essere umano, un raptus se vogliamo, un sentimento forte al pari di odio e amore che però con il tempo è stato somatizzato e rimpiazzato nei più reconditi recessi della psiche… fino alla sua esplosione!

La Sicilia negli ultimi anni ha partorito alcuni gruppi black decisamente interessanti (oltre ai veterani Inchiuvatu, penso soprattutto a Mourning Soul e Grim Monolith). Vi sentite parte di questa scena? Quali sono le principali difficoltà per una band metal in una realtà come quella del sud Italia?

Tutte le band che hai nominato sono nostri grandi amici con cui abbiamo condiviso più volte il palco e le sbronze, inneggiando al caprone e alla figa. Ad ogni modo se ci sentiamo parte di questa scena? Per quanto mi riguarda sì e no. Sentirsi parte di un qualcosa che non esiste è da malati mentali. La scena era pressochè inesistente quando Nascinos organizzava serate black metal a Catania (2005\2009). Dopo di che, è proprio morta.

 

   

Sicuramente i Delirio Occulto sono un gruppo legato al black metal più tradizionalista. Cosa pensi invece di tutte quelle contaminazioni e sperimentazioni che hanno ramificato il genere da ormai molti anni a questa parte?

L’evoluzione è un’ottima cosa. Personalmente ho sempre sostenuto che il black metal vero, quello che tutti definiscono “true” sia morto nel ‘98. Per le contaminazioni del genere, diciamo che sono favorevole. Adoro in particolare quel filone “post” (Lantlos, Wolves In The Throne Room, Heretoir ecc…). Se hai notato in “Echoes From The Ancient World” si possono riscontrare alcuni richiami seppur lievissimi a questo filone “post”; basta sentire il finale di “Tower Of Desolation”, o la parte “doom” di “Lifeless… Forgotten”.

Vuoi parlarci delle attività della tua etichetta, la Noosextreme?

Potrei non smettere più di parlare quindi sarò breve. La Noosextreme è un’etichetta indipendente, e nasce come alternativa a tutto lo schifo che si vede in giro. Il nostro intento è metterla in culo, sperando nel loro fallimento, a tutte quelle etichette che vendono fumo negli occhi alle band, per la serie: “dammi 2000 euro, ti produco io”….Che cazzo è ? Ma davvero ? Non solo uno deve sbattersi per creare un qualcosa, ma deve anche pagare il pizzo a questi ladri infami per trovarsi una recensione (?) su un qualsiasi portale o webzine del cazzo, e poi? Tutto qui? Materialmente cosa ha fatto quest’etichetta con i miei 2000 euro? C’hanno pagato l’assicurazione e il bollo dell’auto. Noi non chiederemo MAI soldi alle band (per fortuna qualche onesto c’è ancora). La Noosextreme parte da questo presupposto. Non fottiamo la licenza del prodotto, non rubiamo i diritti, non chiediamo il pizzo e non gettiamo fumo negli occhi. Se ti contattiamo, ti stampiamo le copie, e le facciamo girare per i nostri canali rigorosamente underground come si faceva un tempo per le varie distro, prendere interviste e recensioni qua e la e supportare l’artista… Tutto ciò che fa il ladro che ti chiede 2000 euro, noi lo facciamo gratis a patto che la tua musica ci piaccia.

I Delirio Occulto si sono già esibiti dal vivo?

Parecchie volte in passato. Non suoniamo più live da un pezzo, un po’ per scelta, un po’ perché ne siamo impossibilitati. Siamo rimasti un duo (Io e Nascinos) , e viviamo a molti chilometri di distanza causa lavoro. Comunque mai dire mai…

Cosa dobbiamo aspettarci dalla band nel futuro?

Stiamo lavorando al nuovo Full Lenght intitolato “Human Larva” che a livello di sound ha poco a che fare con quanto sentito in “Echoes From The Ancient World”. Si tratta di un black’n’roll molto ma molto grezzo, ma con un impronta black metal molto ma molto marcata e una fortissima componente sperimentale. Non voglio anticipare niente, ma sarà veramente devastante. A breve penso di pubblicare un brano preso dal disco chiamato “Dreamless” (l’opener) così vi potrete fare un idea del genere proposto.

Bene, siamo giunti alla conclusione. Lascio a te le parole finali…

Come dice qualcuno che stimo tantissimo musicalmente… Il black metal deve rimanere TOTALMENTE underground. Se non si capisce questo concetto, allora è meglio suonare thrash\power\speed\heavy\pop… Chaos!