Paysage D’Hiver – Schattengang

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La Cold Dimensios ristampa in un elegantissimo formato digibook A5, anche se con una scaletta parzialmente ridotta, “Schattengang” il terzo demo di Paysage D’Hiver, oscura realtà proveniente dalla vicina Svizzera, dietro la quale si cela Wintherr dei Darkspace, originariamente pubblicato nel 1999 come tape. A parte la bellezza dell’involucro esteriore, che rende di per sé quest’opera una chicca per malati di collezionismo come il sottoscritto, anche dal punto di vista musicale questo lavoro presenta non pochi spunti di interesse. Il genere proposto è una sorta di black molto atmosferico e malinconico le cui trame disperate e nebbiose si intrecciano con gelidi inserti di ambient a rievocare la Natura fredda ed incontaminata dell’inverno. Lo stupendo disegno raffigurato sulla cover ben descrive le emozioni che la musica di Paysage D’Hiver suscita nell’ascoltatore evocando il silenzio della notte, l’immobilità del cielo terso e limpido che sovrasta la foresta ricoperta dalla neve ed inviolata nella sua solennità, l’odio profondo ed incondizionato nei confronti del genere umano. L’opener ha un sound ben radicato nel black metal latu sensu melodico ma attinge anche al doom e al “death” con sonorità nebulose e catacombali e un cantato non proprio convenzionale. La suite “Atmosphaere”, di oltre venti minuti di durata, è caratterizzata da uno screaming lacerato e straziante e costruisce un feeling gelidamente antiumano con sonorità notturne e lunari che ululano come il vento della tormenta, a metà strada tra il black metal più nordico di matrice tedesca e l’ambient più minimale ed autarchico, alla Vinterriket. Chiude una traccia strumentale, “Die Zeit Des Torremond”, elementare ma assai nostalgica, in linea con il mood dell’album che parla di solitudine e tristezza. Pur essendo un demo ristampato i suoni sono distinguibili e abbastanza puliti, anche se sufficientemente ruvidi e grezzi. In definitiva si tratta di un lavoro ispirato, di ascolto non agevole, nato dal ghiaccio e destinato a pochi, come una perla di cristallo tra le cime impervie delle montagne.