Unholy Storm

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Gli Unholy Storm provengono da Torino, sono attivi dal 2002 ed hanno alle spalle (edito nel 2004) quello che a tutti gli effetti, vista la professionalità del lavoro, può definirsi un vero e proprio full lenght autoprodotto. Andiamo a conoscere meglio quest’interessante realtà italica, che conferma una volta di più il buon stato di forma della scena underground di casa nostra. Salve ragazzi e grazie per la pazienza dimostrata (é da tempo immemorabile che avrei dovuto inviarvi le domande, scusate!). Il vostro black metal così compatto e diretto riesce a creare un’atmosfera sulfurea ed ancestrale che riporta subito alla mente il sound norvegese dei primi anni novanta di bands quali Gorgoroth, Immortal e Darkthrone. Condividete questa mia impressione? Quali pensate che siano invece le caratteristiche che rendono personale la vostra proposta musicale?

Innanzitutto grazie a te per lo spazio concessoci. In effetti il nostro sound è in parte debitore delle bands sopra citate, ma la nostra proposta è anche influenzata da altre bands quali Ulver e MayheM, anche se non sono le nostre uniche fonti di ispirazione. Naturalmente il tutto va ridimensionato, poichè queste influenze rappresentano solo il punto di partenza del nostro songwriting. Sicuramente il fatto di possedere ognuno personalità differenti facilita la composizione di pezzi non monotematici, infatti le nostre canzoni spaziano dal black metal più violento e grezzo, a momenti più atmosferici.

I vostri riffs sono piuttosto lineari, come del resto la struttura generale delle songs, ma non certo privi di efficacia. Pensate che la semplicità nel black metal possa costituire un valido strumento per trasmettere la carica emotiva di cui questo genere é portatore e che comunque sia un punto di forza del songwriting degli Unholy Storm?

Non sta a noi giudicare ciò che è stato scritto da altri. Inizialmente il black metal è nato come un genere grezzo, diretto e minimale, ma col tempo si è evoluto in una musica anche più tecnica, ma non per questo meno efficace. Ogni band è diversa da tutte le altre. Alcune fanno del loro punto di forza la semplicità, altre ancora la tecnica. Crediamo che non si debba essere dei virtuosi per scrivere pezzi magnifici. Ciò che per noi conta è l’attitudine e la spontaneità.

Nonostante la netta prevalenza di passaggi veloci e furiosi nel vostro album, ho apprezzato molto alcuni momenti più cadenzati e carichi di pathos, come lo stacco atmosferico verso la metà di “Pagan Tears” o l’arpeggio iniziale di “Culto Solare”. Sono queste le due anime degli Unholy Storm, quella più canonicamente black e quella invece vagamente epicheggiante?

Sicuramente si, è senza dubbio il nostro punto di forza. Secondo noi il black metal oltre che violenza è atmosfera, ed è ciò che noi cerchiamo di proporre con i nostri pezzi.

Pur essendo io un sostenitore dei suoni sporchi e zanzarosi, in sede di recensione ho criticato la registrazione di “Our Ancient Vision”, a mio avviso insoddisfacente in quanto affossa completamente voce e batteria, mettendo eccessivamente in risalto le chitarre, e ciò a discapito della resa finale. Cosa mi dite in proposito?

I soldi non crescono sugli alberi purtroppo… per quanto riguarda la registrazione ci siamo arrangiati comprando qualche microfono per la batteria e registrando ogni singola traccia in presa diretta senza andare in studio. Ciò ha sicuramente penalizzato la qualità sonora del cd in quanto non siamo stati in grado di fare un buon mixaggio. Sicuramente il prossimo album verrà registrato in studio, perché pensiamo che la produzione attuale abbia in effetti penalizzato la resa dei pezzi.

Com’é nata l’idea di inserire alcune parti cantate in dialetto?

Negatium Corporis: La passione per la terra dalla quale provengo e sulla quale si ancorano le mie radici, ha fatto si che ciò si manifestasse anche nelle tematiche che affronto nei miei testi.

I vostri testi sono piuttosto concisi ed ermetici e trattano temi filosofici legati al paganesimo. Volete darmi qualche delucidazione in più al riguardo?

Negatium Corporis: Sono cosi’ concisi ed ermetici poiché penso che non tutto debba essere spiegato alla lettera e anche perché riflettono la mia individualità… non potrei scrivere diversamente essendo molto criptico nella vita di tutti giorni. Così come nel mio percorso di conoscenza personale ho lasciato e sempre lascerò molto spazio all’intuizione e alla riflessione così spero che chi mai sarà portato a leggere i miei testi venga invogliato proprio da questo essere criptici, per cercar di decifrare il messaggio intrinseco. Inoltre non mi trovo proprio a scrivere testi completamente espliciti… penso che come la musica anch’essi debbano essere dotati di una struttura formata da frasi dirette e univocamente interpretabili e frasi più vaghe (ma non per questo lasciate al caso). I temi trattati variano da episodi legati al nostro passato più remoto (“Black Forest”, “Pagan Tears”, “Endless Horizons”) a riflessioni sul cosmo interiore ed esteriore e al loro stretto legame (microcosmo e macrocosmo) come in “Ouroboros”. Questi sono solo alcuni esempi: fondamentalmente scrivo riguardo a tutto ciò che mi esalta a livello mentale.

Come vi ponete nei confronti della religione cattolica e delle religioni istituzionali in genere? Vi definite satanisti?

Shadowmaster: sicuramente non sono né un satanista né un cristiano. Il clero e la chiesa, non sono necessari a questa società, ma per combatterli non si deve essere per forza dall’altro lato. Credo che l’importante sia avere dei valori, e che questi non debbano essere per forza legati a una divinità o a qualcosa di superiore. Nebiros: Fondamentalmente sono ateo. Ho sempre pensato che le religioni costituiscano una sorta di gabbia per l’uomo, imprigionato tra dogmi e “leggi” scritte che limitano la sua libertà. Per quanto mi riguarda non esiste creatore, eccezion fatta per Madre Natura, l’unica entità realmente tangibile.

Cosa deve aspettarsi l’ascoltatore da un’esibizione live degli Unholy Storm?

Aspettatevi il cantante ubriaco dopo ogni concerto ahhahahaha. Venite ad ascoltarci e offriteci da bere, al massacro ci pensiamo noi. Comunque curiamo molto l’aspetto live, ma dire cosa ci si deve aspettare è un po’ difficile, in quanto ogni persona presente ad un nostro concerto trae le sue conclusioni.

Oggi grazie ad internet moltissime bands, non sempre di grande valore (per usare un eufemismo), riescono a farsi conoscere e a volte ad ottenere contratti anche prestigiosi saltando completamente la fase della “gavetta”. Qual’ è la vostra opinione in proposito?

Noi personalmente suoniamo per passione e per portare avanti un certo tipo di messaggio. Logicamente per farsi conoscere internet è importante, ma non per questo fondamentale. Molte band passano più tempo in rete a controllare i propri forum e guestbook invece di stare in sala prove a cercare di imparare almeno a suonare. Preferiamo che la gente ci conosca venendo ai nostri concerti (e offrendoci da bere, n.d. Negatium) o tramite passaparola, piuttosto che scoprirci visitando il nostro sito. Purtroppo non abbiamo ancora ricevuto il proverbiale calcio in culo per poter avere un contratto discografico. Molte band saltano la gavetta perché raccomandate, noi non lo siamo. Preferiamo essere scoperti da una casa discografica per la qualità della nostra musica, e non perché conosciamo qualcuno che ha le mani in pasta ovunque. Il sito serve per far conoscere la nostra musica e instaurare rapporti con altre band anche molto distanti da noi.

Domanda di rito: cosa rappresenta per voi il black metal e come lo vivete?

Negatium Corporis: Il black metal (nonostante non sia l’unica via) é ciò che mi ha portato più di tutto il resto a conoscermi e dato che vivo per la constante ricerca di me stesso continuerò per la mia strada. Nebiros: Il black metal in questi anni mi ha permesso di poter esprimere senza l’ausilio delle parole ciò che sento dentro di me in modo semplice e diretto. Lo vivo in maniera molto personale, molto più a livello mentale che fisico, in quanto di apparire e delle apparenze mi importa ben poco. Shadowmaster: E’ una risposta che non è facile da dare in così poche righe. Sicuramente il black metal fa parte della mia vita da parecchi anni. Suonare mi esalta e mi fa sentire libero… e naturalmente mi fa divertire. L’ascolto invece è molto rilassante e allo stesso tempo ti dà la carica giusta per andare avanti…

Quali novità dobbiamo attenderci nell’immediato futuro da parte vostra?

Attualmente stiamo componendo i pezzi che andranno a costituire il nostro secondo album. Il prossimo anno cercheremo di intensificare l’attività live, cercando di non aprire sempre concerti per altri, ma anche di avere serate tutte nostre. Inoltre speriamo che arrivi un contratto, in modo da poter far sentire a tutti la nostra musica.

Bene, l’intervista é terminata. A voi la facoltà di salutare come credete i lettori di Blackmetalistkrieg…

Grazie di nuovo per l’intervista. Per qualsiasi informazione riguardante la nostra attività live e non, visitate il nostro sito www.unholystorm.com Trona ‘l criste, boja faus!