Edenbeast

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Nonostante la giovane età gli Edenbeast, black/death band proveniente dal Monferrato, sono giunti già al terzo demo nell’arco di pochi anni e possono vantare un’invidiabile esperienza in sede live. La loro ultima fatica, “Invocatio Mortis”, é un buon esempio di come la violenza e la ferocia del brutal death possano essere coniugate con personalità alle atmosfere malsane e decadenti del black. A loro la parola dunque…

Ave ragazzi! Volete presentarvi ai lettori di Blackmetalistkrieg tracciando brevemente la storia degli Edenbeast? Dalla vostra bio apprendo di recenti importanti cambiamenti all’interno della line up…

Ciao a tutti, grazie dello spazio dedicatoci!! I cambiamenti di line up sono sempre avvenuti fin dalla nostra nascita, infatti siamo rimasti solo in due dalla prima formazione. Questi cambiamenti hanno spesso portato nuove interessanti influenze, come nel caso di Seth che con il suo contributo ha reso il nostro genere molto più veloce e molto piu “black metal”. Da pochi mesi abbiamo un nuovo batterista, Fasa, che si è ottimamente ambientato nel gruppo portando le sue innumerevoli influenze, derivanti dal brutal stile Nile, al grind stile Berzerker (con l’utilizzo di pad con sonorità veramente estreme) al jazz. Fondamentale è stato anche l’ingresso di Sirio che ha contribuito tantissimo allo stile del gruppo grazie al suo growl profondo e molto definito.

Vorrei immediatamente parlare dell’aspetto live degli Edenbeast. In questi anni avete maturato una grande esperienza dal vivo che vi ha portato a girare i locali di tutto il Nord Ovest in compagnia di diverse altre bands. Cosa mi dite al riguardo? Ritenete che la dimensione live sia quella nell’ambito della quale vi esprimete al meglio? In particolare com’è stato fare da gruppo d’apertura per i Dismember, sicuramente tra i mostri sacri della vecchia scuola death svedese? Immagino che sia stata una grande opportunità per voi…

Semplicemente fantastico!! Suonare con una band così conosciuta è una bellissima esperienza e ripaga certamente tutti gli sforzi fatti per farci conoscere, suonando in tutte le occasioni che avevamo.. Inoltre i Dismember si sono dimostrati persone affabili, ed è stato piacevole poter aprire per loro in ben due occasioni.. Noi pensiamo che la dimensione live sia il modo migliore per far conoscere al meglio la nostra musica e pensiamo di esprimerci meglio in ambito live che su cd, perché fin’ora non abbiamo avuto la possibilità di avere un prodotto finito in ogni particolare, di conseguenza non abbiamo mai potuto rendere al meglio come produzione.

Il genere che proponete é un interessante connubio tra potenza e brutalità death da un lato e macabro feeling black dall’altro, specie per quanto riguarda l’approccio vocale ed alcuni riff particolarmente striscianti e blasfemi. Siete d’accordo con me? Quale definizione dareste alla vostra musica?

Dare una definizione finita non penso sia possibile anche perché il nostro è uno stile in continuo rinnovamento, siamo partiti con un classico thrash death, per poi approdare ad un black death innovativo (“Invocatio Mortis”) e le nuove canzoni hanno risentito della vena più sperimentale dei componenti del gruppo. Infatti ognuno sta contribuendo al 100% alla stesura dei pezzi portando influenze diverse tra loro dal brutal al grind al jazz.

Come nasce un pezzo tipo degli Edenbeast?

Completamente in sala prove, di solito si parte da un riff e poi ci si mette tutti insieme a comporre il resto e si ragiona, si commenta, provando diverse soluzioni. Comunque il tutto avviene in modo molto naturale, seguendo molto l’istinto e le idee che vengono fuori.

Nel vostro demo, per la pesantezza e la pastosità del sound, ho potuto cogliere evidenti richiami al classico death statunitense di gruppi quali Cannibal Corpse, Suffocation o Monstrosity. Ammirate questo genere? Quali sono le bands che vi hanno influenzato maggiormente? Se doveste consigliarmi un gruppo death assolutamente imperdibile, quale nome mi fareste?

In assoluto i Nile, sono i migliori degli ultimi anni, subito dopo metterei i Berzerker. Entrambi i gruppi citati ci hanno influenzato molto nella stesura dei pezzi, ma abbiamo influenze molto disparate, quali Cryptopsy, Cephalic Carnage, Cannibal Corpse e tutto ciò che ascoltiamo sia di metal estremo che di diverso genere.

“Invocatio Mortis” contiene, oltre ad una massiccia dose di violenza, alcuni passaggi improntati a soluzioni più tecniche e complesse, ispirate da bands quali Nile o Dying Fetus. Questa é la direzione che intendete seguire per il futuro? Potete farmi qualche anticipazione relativa al vostro prossimo lavoro, che so essere di prossima pubblicazione?

Come già introdotto prima, il nuovo lavoro sarà meno black e più brutal, con stacchi più complicati e una maggiore apertura a influenze diametralmente opposte.

Vi sentite in qualche modo parte della scena black oppure la vostra peculiarità vi rende un gruppo particolare e “inclassificabile”?

Ci sentiamo innanzitutto parte della scena underground italiana, di quella miriade di band validissime che cercano di uscire, accettiamo e rispettiamo tutte le band underground sia che siano black o death o di altri generi, basta che facciano il tutto con passione.

Di cosa trattano i vostri testi e quale genere di emozioni intendete trasmettere all’ascoltatore con la vostra musica?

I nostri testi non hanno una linea base ben definita, quelli di “Invocatio Mortis” erano molto più incentrati su una riflessione personale, quelli nuovi saranno più psicologici, complicati e deviati.

Ritenete che internet sia uno strumento indispensabile ad una giovane band per farsi conoscere oppure pensate che siano la passione ed il calore trasmessi durante i live shows a permettere anche ad un gruppo agli esordi di far apprezzare la propria musica? Quale opinione avete riguardo all’uso “distorto” che da molti viene fatto di internet? (mi riferisco ovviamente allo scaricamento selvaggio di brani musicali…)

Ritengo internet un’ottima vetrina per una band emergente, anche se troppo spesso viene usata per scaricare musica e danneggiare l’intera scena. Ritengo che sia giusto il suo utilizzo per ascoltare nuove band e per farsi un’idea su di loro e valutare poi l’acquisto o meno del loro cd.

Dai titoli di alcune vostre songs mi pare di cogliere un esplicito messaggio anticristano. Vorrei sapere qual è il vostro modo di rapportarvi alla religione, cattolica in particolare…

Non siamo anticristiani, nel senso che non poniamo queste tematiche come punto centrale delle nostre canzoni. I due titoli che penso abbiano colto la tua attenzione sono effettivamente espliciti ma allo stesso tempo hanno significati molto distanti dalla diretta invettiva alla religione cristiana, quella è solo una ”metafora”, ci sono molto altri aspetti oltre ad essa. Fondamentalmente siamo un gruppo “ateo”, non schierato a livello religioso né politico, puntiamo a farci conoscere per la nostra musica, il modo in cui la viviamo e nel modo in cui ci poniamo sul palco, cioè con l’obiettivo di trasmettere ciò che noi sentiamo in quei momenti, ciò per cui le canzoni vengono scritte.

Bene, l’intervista si conclude qui. Terminate pure come preferite…

Grazie ancora per lo spazio che ci avete dedicato, vi invito tutti su www.edenbeast.it dove potrete sentire una traccia (nella home page) di “Invocatio Mortis” e troverete tutte le nostre date dei concerti. Inoltre stiamo per iniziare le registrazioni del nostro nuovo cd che uscirà non prima di maggio. Stay brutal