Malefic Mist

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Mors Taetra è la mente che si nasconde dietro due tra i più interessanti progetti dell’underground nostrano, Malefic Mist e Dump, abbastanza distanti musicalmente ma uniti a livello concettuale nella ricerca di nuovi lidi dell’estremo. Diamo a lui la parola ed addentriamoci nel suo mondo oscuro e perverso…

Come stai? Vuoi descrivere ai nostri lettori virtuali la nascita del progetto Malefic Mist e i suoi intenti?

La vita tende all’oblio come di consueto. Ho fondato Malefic Mist nel maggio 2004 con l’intento di creare un gruppo ispirato al classico black metal della prima ondata a livello musicale con tematiche relative alla Morte e alla Natura del Nord Italia che esercitano su di me una forte suggestione. Inizialmente mi occupavo della voce e dei testi, dopo circa un anno sono giunto alla conclusione che avrei dovuto affrontare individualmente il mio percorso musicale e ho trasformato Malefic Mist in una one man band, anche se nel primo necrotico demo “Foresta Funebre” c’era ancora il bassista D., un elemento del tutto blasfemo che purtroppo ha dovuto lasciare il gruppo. Nel luglio 2005 ho registrato “Foresta Funebre” e per salutare degnamente l’Inverno Nord Italiano ho registrato il secondo demo “Manto Funebre Dell’Inverno” che ho provveduto a far girare di più e ha ottenuto riscontri molto buoni. Sono seguite una ristampa con la Made With Hate Records (Canada) e una su tape in split coi Via Dolorosa. Parallelamente alla mia decisione di trasformare Malefic Mist in one man band ho iniziato il progetto Dump, che come genere è ben diverso e molto più sperimentale. Nelle nuove registrazioni ha fatto ingresso in Malefic Mist Zyklon MK dei Via Dolorosa come batterista, il suo stile primordiale si addice perfettamente alle mie esigenze e lavoriamo sempre individualmente. Voglio sottolineare il fatto che i miei testi sono in Italiano perché è la mia lingua e si addice molto bene alle tematiche oscure e poetiche di cui mi occupo. L’italiano è la lingua più affascinante e non permette di esprimersi banalmente in un testo, né tanto meno di affrontare tematiche mediocri, cosa a cui si presta perfettamente l’inglese. Certi testi inglesi di gruppi metal, black e non, tradotti fanno davvero ridere. Per ora ho intenzione di continuare su questa via, ma non posso escludere in futuro l’utilizzo dell’inglese, chi può dirlo, semmai mi venisse in mente di gridare quattro cazzate blasfeme al vento.

Malefic Mist, nonostante sia presente sulle scene relativamente da poco tempo, ha già all’attivo diversi lavori. Vuoi brevemente descriverceli uno per uno ed evidenziarne le principali differenze?

Luglio 2005 “Foresta Funebre”: primo demo che propone pura ignoranza nera con atmosfere macabre, limitato a 50 copie. Le tematiche sono relative alla Morte, nostra signora. 22 Dicembre 2005 “Manto Funebre Dell’Inverno”: black metal atmosferico di classico stampo primordiale piuttosto freddo e malinconico. Adorazione della Morte, delle notti invernali e della Nebbia dell’Italia del Nord. In questo 2006 sono uscite alcune ristampe, nel frattempo mi sono dedicato forsennatamente alla composizione e registrazione di diversi nuovi brani sui quali stiamo ancora lavorando. Chi pensa che il black metal primordiale sia morto 10 anni fa e ora le band underground non abbiano motivo di esistere stiano alla larga da Malefic Mist e lascino le poche copie disponibili ai pochi rudi che ricercano atmosfere incantate in un contesto di grezzaggine nera.

Nel tuo songwriting sono rintracciabili suggestioni tanto del classico sound norvegese quanto di quello finlandese di band quali Horna e Behexen e del Nargaroth più meditativo ed intimista. Sei d’accordo con me? Quali gruppi citeresti tra le tue maggiori influenze?

Il gruppo che mi influenza principalmente sono i Darkthrone, del resto “Under A Funeral Moon” è il disco più bello del mondo, sopra qualsiasi genere musicale. Nessuno può competere né eguagliarlo. Fra le mie influenze cito anche gli ultimi dischi di Nargaroth, Judas Iscariot e anche la scena finlandese, come giustamente hai notato, soprattutto Satanic Warmaster. Penso che tutta la musica che ascolto mi influenzi inconsapevolmente. Devo citare anche il superbo Striborg per la scelta sonora. Mi interessa creare un muro sonoro sul quale si basa l’atmosfera di ogni canzone, cerco di distinguermi per un suond il più caratteristico e selettivo possibile.

La Natura, il freddo, l’inverno, la nebbia sono immagini che ritornano spesso nei tuoi pezzi. In che modo questi elementi ti ispirano e condizionano la tua vita e il tuo modo di sentire?

La mia alienazione dal mondo moderno nel quale sono costretto a vivere trova conforto nella Natura del Nord Italia, specialmente nella Nebbia notturna delle notti invernali, il silenzio, la quiete, il mondo sembra cambiare il proprio volto deturpato dallo schifovita quotidiano. Amo la Notte in generale, è un’attrazione che non so spiegare a parole e che concretizzo meglio in musica. La Morte naturalmente incute in me un senso di adorazione, il pensiero che tutto finirà con essa mi è di grande conforto nei momenti più depressivi della vita, quindi sempre.

In che modo vivi il black metal, come un semplice genere musicale o qualcosa d’altro?

Il black metal è molto più che un genere musicale per me. Il black metal esercita su di me un richiamo primordiale al quale non mi oppongo, è la vera natura umana soppressa dalla modernità che vuole uscire dalla prigione in cui è atrocemente rinchiusa e repressa. Il chaos dentro di noi è generato direttamente dal chaos del mondo esterno. Non c’è via di fuga dall’oblio.

Malefic Mist e Dump sono i due canali attraverso i quali esprimi la tua personalità artistica. Di quali emozioni si fanno veicolo l’uno e l’altro?

Malefic Mist come ho già delineato nelle precedenti risposte mette in mostra il rapporto tra la natura del Nord Italia e il mio stato d’animo, vedo me stesso rispecchiato nei paesaggi che descrivo. Dump è ancor più intimo e personale come progetto, fortemente paranoico e con una forte influenza sulla mente dell’ascoltatore. Musica atmosferica dalla spiccata connotazione nichilista, molto più spontaneo come progetto rispetto a Malefic Mist.

Quali pensi siano i punti di contatto tra il black metal e il dark ambient?

Affinità elettive necrotiche. Si trattano le stesse tematiche e si creano le stesse atmosfere oscure e descrittive del rapporto uomo-ambiente circostante (o descritto dalla canzone).

Dump ingloba molte diverse influenze che vanno dagli MZ412 ai Raison D’Être, passando per Mortiis e Aghast. Concordi con me? Come hai sviluppato questi spunti creativi per costruire il tuo sound?

Devo essere sincero, non ho mai ascoltato nessuno dei gruppi da te citati, se hai riscontrato loro influenze in Dump è pura casualità, anche se non credo molto al caso, se qualcosa succede deve pur avere un motivo. Provvederò quanto prima all’ascolto dei gruppi sopracitati. Costruisco il sound di Dump a seconda delle emozioni che devo esprimere nella canzone, prendiamo come esempio il nuovo “Catacombe Dimenticate” (che uscirà presto sotto Algiz Art Records). Per creare una canzone che rievocasse un ambiente claustrofobico e mortale dove regna il silenzio eterno mi sono immaginato io stesso di viaggiare disperso nei cunicoli intricati delle catacombe, senza dimensione. Questo viaggio potrebbe essere una metafora di qualcosa che mi succede nella vita.

Hai descritto “Quiete Notturna” come “nocturnal music”. Cosa intendi con questa definizione?

“Quiete Notturna” fa parte dello split con Haildusk, dedicato alla notte. E’ musica da ascoltarsi esclusivamente durante le ore notturne, concepita come colonna sonora per le proprie riflessioni solitarie nel cuore della notte. A dire il vero l’ho registrato per me, lo ascolto molto spesso di notte quando sono sveglio, tuttavia Haildusk ascoltava “Quiete Notturna” guardando film pornografici.

Progetti per il futuro?

Per quanto riguarda Malefic Mist deve uscire il terzo demo e in seguito il primo full length, previsto anche uno split. Abbiamo prodotto molto materiale in questo 2006 senza far uscire nulla, è giusto che il secondo demo giri il più possibile. Tempo ce n’è, fretta nessuna. Per Dump è previsto uno split con Khand, si tratta di dark ambient invernale concepito apposta per salutare l’Inverno, inoltre usciranno altre ristampe dei dischi fin’ora registrati. Sto lavorando anche su canzoni per i prossimi dischi.

Bene, l’intervista si conclude qui. Ti ringrazio per la disponibilità e lascio a te la possibilità di chiudere come preferisci.

Mi sento sempre meno parte di questo mondo moderno, sinonimo di mediocrità.