Sordide – La France A Peur

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I Sordide sono un power trio francese formato da Nekurat, Nemri e Nehluj, personaggi che sembrano essere molto attivi nell’ambito della scena underground transalpina. “La France A Peur” è il loro bellicoso full length di debutto ed esce in formato digipack sotto l’egida della nostrana Avantgarde Music. Siamo al cospetto di un esordio che mette in mostra alcuni spunti interessanti, pur senza far gridare al capolavoro: la musica dei nostri è fondamentalmente un raw black metal rabbioso, crudo e grezzo, giocato tuttavia su ritmi in prevalenza cadenzati e mai eccessivamente forsennati. La band lascia che la propria rabbia – che, a giudicare dall’artwork e dai titoli dei pezzi, sembra essere correlata a tematiche di carattere politico e sociale – sgorghi senza fretta, come una colata lavica dal fianco del vulcano, innervando trame chitarristiche dense e pastose, che in più di una circostanza rimandano a sonorità di stampo vagamente doom/sludge/southern. Il risultato finale è un wall of sound decisamente impenetrabile e monolitico, reso ancora più possente da una produzione molto ruvida e granitica, che pone in evidenza le linee di basso, grasse e profonde. Pure il cantato, sguaiato e tagliente, si adatta bene all’amalgama generale, risultando anch’esso colmo di furia iconoclasta. C’è chi in territori musicali affini ha saputo fare di meglio, anche di recente (è ad esempio il caso degli italiani Vidharr), ma la prova dei Sordide è tutto sommato convincente, peccando soltanto di staticità e ripetitività – le canzoni finiscono per essere tutte molto simili, eccezion fatta per la scheggia punk “Pauvre Histoire” –, difetti che possiamo però considerare veniali in un’opera prima. Dategli una possibilità.