Acrosome – Non-Pourable Lines

0
1427

Mi sono accostato con grande curiosità all’ascolto di “Non-Pourable Lines”, primo full length del progetto Acrosome, forse per la provenienza esotica di questa one man band che viene da Ankara – Turchia, paese di certo non noto per la scena extreme metal – e dietro la quale si nasconde il polistrumentista e cantante DA. Il disco in questione è senza dubbio ostico e di non facile assimilazione, composto per quasi tutta la sua durata da tracce completamente strumentali, ad eccezione della conclusiva “VII-Today Is Yesterday”, unico brano in cui fanno la loro comparsa meste linee vocali pulite, dal piglio malinconico. Musicalmente il lavoro non è di semplice definizione: squarci furiosi riprendono le radici black metal della musica del nostro, che tuttavia viaggia anche in territori ben lontani, sfiorando a tratti lidi depressive e dando libero sfogo a suggestioni post rock, con inserti di pianoforte tesi ad aumentare il tasso di drammaticità delle canzoni. Non pare esserci limite alla vena progressiva e avant-garde di Acrosome, che nella sua follia sperimentale tende a privilegiare emozioni negative, grigie e tristi: in bilico tra Ephel Duath, Arcturus, Cold Body Radiation, Amesoeurs ed ultimi Katatonia, quest’opera ha il suo principale difetto (purtroppo non trascurabile) nell’incompletezza, che a tratti pare far rima con presunzione: le idee ci sono ma non sono sviluppate in modo organico e coerente, quasi che tutto lo sforzo creativo del musicista non sia sufficiente a dare vita ad un quadro d’insieme compatto. Insomma i pezzi del puzzle alla fine non combaciano del tutto, benchè non si possano negare il coraggio e la personalità stilistica dei quali dà prova Acrosome. Un disco poco fluido ma ipnotico ed oppressivo nei suoi momenti migliori; un disco certamente non per tutti, nella valutazione del quale giocano un ruolo fondamentale il gusto personale e lo stato d’animo dell’ascoltatore: potrà essere apprezzato soprattutto dai fruitori più open minded.