Craft – Fuck The Universe

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Nuovo album per la band di culto svedese, dedita ad un oscuro e darkthroniano black metal particolarmente tendente verso la matrice norvegese, che, a tre anni di distanza dal tanto apprezzato “Terror Propaganda”, torna in scena con una nuova perla nera. A dir la verità una certa evoluzione, se di evoluzione si può parlare in questi casi, c’è stata; i pezzi presentano una tendenza a differenziarsi, anche se in minima parte, l’uno dall’altro, evidenziando una ricerca creativa non indifferente. “Fuck The Universe” risulta essere un macigno pesantissimo, che può schiacciare l’ascoltatore sotto le sue gelide note, spesso ritmate da andamenti cadenzati e da sapori sinistri e malati. Sono proprio i riffs, i pochi solo ‘slayeriani’, partoriti dalle vibranti corde infernali delle chitarre, a dare forma a questo monumento al male e all’odio più nero. Il disco non presenta cedimenti, è spietato nella sua avanzata e spazza via ogni strizzata d’occhio a soluzioni piacevoli e ammiccanti… è pura lava nera. Sono presenti sia cavalcate minimali, azzeccati stacchi, ma anche un riffing graffiante di monolitico thrash ottantiano. La somiglianza con i Darkthrone è evidente, ma la bravura con cui avviene l’accostamento stilistico si confà solo ai maestri di questo genere. Inutile sottolineare una traccia piuttosto che un’altra, in questo piccolo capolavoro è inciso lo spirito del black, attraverso una superba manifestazione di cattiveria. I suoni sono minimali ma puliti, taglienti e letali, le vocals trasudano malvagità che è un piacere. Cinquanta minuti di black allo stato primordiale, consigliatissimo agli amanti dei Darkthrone e del loro classico sound. I Craft con questo “Fuck The Universe” salgono nell’Olimpo del black metal mondiale.

REVIEW OVERVIEW
Voto
90 %
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craft-fuck-the-universeTRACKLIST <br> 1. Earth a Raging Blaze; 2. Thorns in the Planet's Side; 3. Fuck the Universe; 4. Assassin 333; 5. Demonspeed; 6. Terni Exustæ: Queen Reaper; 7. Xenophobia; 8. The Suffering of others; 9. Destroy All; 10. According to Him; 11. Principium Anguis <br> DURATA: 51 min. <br> ETICHETTA: Carnal Records <br> ANNO: 2005