Mirrorthrone – Carriers Of Dust

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Quando abbiamo di fronte una one man band di solito ascoltiamo un lavoro molto intimo e personale ma allo stesso tempo con qualche carenza a livello tecnico; devo dire che in questo caso Vladimir Cochet, mente unica dei Mirrorthrone, riesce a sfornare un disco tecnicamente ineccepibile, risultando ottimo musicista oltre che buon compositore. Questa premessa vuole sottolineare la valida esecuzione di tutti i pezzi, spesso anche tecnici ed intricati, e la nitida e professionale registrazione, curata dallo stesso Vladimir durante l’estate del 2005 all’interno dei suoi studi personali. Detto questo, lo svizzero ci propone un black\death molto atmosferico, che riesce ad essere brutale e allo stesso tempo sinfonico. Le orchestrazioni sono sempre presenti a supportare un tappeto sonoro che alterna il suo tiro tra sfuriate death e riff di chiara matrice black. A livello di vocals (alcuni pezzi sono in francese) viene prediletto il growling ma non mancano momenti dove vengono fuori clean vocals o uno screaming black. Come si sarà capito la proposta è davvero molto complessa, articolata e spazia attraverso vari generi, sfociando spesso e volentieri nello sperimentale. I tre quarti d’ora di musica qui presenti si alternano tra momenti più riusciti ed altri dove i tanti elementi messi in gioco non riescono a risultare pienamente incisivi: ovviamente un album con un songwriting così ambizioso ed articolato poteva far presagire cali di tono qua e là. Il pezzo migliore è quello più breve, “Mortphose”, che nella sua immediatezza riesce a rappresentare tutte le sfumature della proposta. Gli altri brani in alcune occasioni si perdono un po’ e, nonostante l’ottima cura di ogni minimo dettaglio, non riescono sempre ad esibire soluzioni davvero incisive. Comunque il disco rimane davvero ben confezionato in tutte le sue parti, nulla è lasciato al caso e va fatto un plauso per questa cura. Il lavoro potrà piacere a chi ha apprezzato gli ultimi due album degli Emperor o agli amanti delle sonorità alla Behemoth ultima maniera. A conti fatti questo “Carriers Of Dust”, tra pregi e difetti, risulta essere un album complesso e riuscito solo in parte. Potete provare a dargli un ascolto.

REVIEW OVERVIEW
Voto
65 %
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mirrorthrone-carriers-of-dustTRACKLIST <br> 1. A Scream to Express the Hate of a Race; 2. Mortphose; 3. De l'Échec et de son Essentialité (Point I. Marginalité Démystifiée); 4. Ils Brandiront Leurs Idoles <br> DURATA: 46 min. <br> ETICHETTA: Red Stream <br> ANNO: 2006