Orchid – Monumento Suicida

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Tornano a far parlare di sé i nostrani Orchid che, dopo la pubblicazione del demo di debutto “Lacrime Di Sangue” nel 2005, danno alle stampe questo nuovo “Monumento Suicida” in formato cd-r autoprodotto. Il titolo del lavoro e la durata media dei pezzi, che si aggira intorno ai dieci minuti, permettono di intuire immediatamente le coordinate stilistiche di quest’opera, che si inserisce nell’ormai saturo filone depressive, recuperando però le sonorità ai “confini” di questo sottogenere, senza disdegnare passaggi violenti e furiosi. Rispetto all’esordio le canzoni risultano più lunghe e strutturate e si percepisce una certa evoluzione nel songwriting, più levigato e ragionato; il riffing resta invece sostanzialmente ancorato ai modelli di riferimento della band, che possono essere individuati soprattutto in Judas Iscariot e Burzum. La registrazione, avvenuta in parte in Francia ed in parte in Italia, é leggermente più pulita che in passato, anche se non sono venuti meno (per fortuna) il marciume dei suoni ed il mood cupo ed oppressivo che caratterizzavano anche il precedente lavoro dei nostri. Le trame chitarristiche sono avvolgenti e fredde e chiamano in causa in alcuni momenti, oltre ai gruppi citati, anche gli Xasthur più paludosi e mefitici ed i Nargaroth più riflessivi (specie nella conclusiva “Desolazione”, che ritengo l’episodio migliore del lotto). Permangono tuttavia, a mio avviso, alcuni difetti che i nostri non sono riusciti a correggere del tutto. Innanzitutto la voce, filtratissima, é davvero poco profonda ed efficace e finisce in più occasioni per essere quasi completamente sovrastata dagli strumenti. In secondo luogo la drum machine, programmata con pochi cambi di tempo, che non accompagna adeguatamente l’apprezzabile guitar work, e rende inevitabilmente i brani poco fluidi ed eccessivamente monolitici. Gli Orchid hanno comunque confermato le loro buone potenzialità e cercano di tracciare il loro personale percorso nell’ambito di un sottobosco sonoro dal quale é sempre più difficile emergere.