Wolok

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Blackmetalistkrieg approda in terra transalpina per farvi conoscere meglio uno dei gruppi più disturbanti ed interessanti dell’underground odierno, titolo ormai ben saldo dopo l’uscita del convincente “Servum Pecus“. E’ con piacere che lascio la parola a colui che cura interamente il songwriting della band, ovvero Lord Naggaroth.

Per iniziare direi di spendere alcune parole per presentare la band ai nostri lettori. Chi sono i Wolok?

I Wolok nacquero nel 2003 quando Luc Mertz degli Zarach Ball Tharagh mi chiese di suonare Black Metal insieme a lui. Visto che è un mio amico gli risposi subito di sì. Abbiamo definito i nostri ruoli in queso modo: io mi sarei occupato dell’aspetto musicale dei Wolok e Luc si sarebbe concentrato soltanto sul cantato. Lui aveva parlato circa il voler ottenere un tipo di musica simile agli Abruptum, ma quando iniziai a scrivere la mie prime canzoni, il risultato fu completamente differente. “Universal Void” venne alla luce dopo… Rilasciammo nel 2003 un demo limitato (100 cassette + 100 CD-R), ma la statunitense Northern Sky Productions decise di ristamparlo come album promozionale alcuni mesi dopo. Durante il 2004, abbiamo registrato 2 nuove canzoni inserite nello split-cd con i Reverence ed i Sons Of Fenris. Questo split a tre fu chiamato “Anti Life Terror”. Infine, abbiamo lavorato all’ultimo album “Servum Pecus”: ho registrato tutti i pezzi nel 2005 e Cypher (il nuovo membro dei Wolok divenuto parte del progetto e che collabora già con Horrid Flesh, La Division Mentale, AB100, ecc. ) ha fatto un grande lavoro al mixaggio, alla masterizzazione e alla programmazione di tutte le parti di batteria.

L’ultima vostra fatica è stata rilasciata per l’etichetta italiana Eerie Art Records, come avete raggiunto l’accordo e quali sono le vostra aspettative?

Kjold della Eerie Art Records entrò in contatto con me dopo aver scoperto la ristampa di “Universal Void”. Lui si disse colpito dalle nostre sonorità morbose, così ci propose di lavorare insieme. Quando vidi che tipo di gruppi promuoveva questa etichetta (Forgotten Tomb, Krieg, Nachtmystium, Diabolicum, Glorior Belli, ecc.) non esitai un istante ad accettare. Inoltre, Kjold è un’ottima persona che è completamente devota alle Black Arts. Penso che continueremo a promuovere gli annichilenti effetti dei Wolok attraverso questa etichetta per molti anni ancora.

Dopo le dovute presentazioni, ora parliamo della musica. Diciamo che in tutta la vostra discografia, degnamente rappresentata dall’ultimo album, si percepisce un modo di intendere il Black particolarmente caotico e primitivo. Cosa cercate di comunicare attraverso la musica racchiusa in “Servum Pecus”?

Il nostro scopo è quello di diffondere sonorità musicali contorte, semplice come fottere. Non abbiamo un messaggio specifico, eccetto seguire l’equazione umani = vermi. Oltre a questo contempliamo il Male nei nostri testi, Male nella sua accezione generale, non come l’immagine cristiana del Male, se capisci cosa voglio dire… In pratica non siamo logici, ma semplicemente anormali.

“Servum Pecus” è davvero disturbante e perverso, cosa ha causato questa negatività e questo malessere in voi? C’è un qualcosa che in particolare vi ispira per la composizione dei pezzi?

Certamente, la mia ispirazione deriva da quello che vivo in questo nauseante mondo. Dico nauseante per tutto ciò che mi fa schifo, bastardi di merda. Quando io sento di avere rilasciato emozioni negative, mi limito a prendere la mia sei-corde ed un’altra sinistra canzone dei Wolok è pronta. Ad ogni modo, mi fa piacere che hai trovato le sonorità di “Servum Pecus” disturbanti. Questo è un bel complimento.

La vostra proposta è molto personale ed originale, infatti non seguite i precisi stili dettati dai maestri del genere ma li riprendete solo in parte, donando alle canzoni una struttura folle. Quanto è importante per voi sperimentare nuove soluzioni in un genere come il Black?

Hai esattamente colto il punto. Ho cercato di andare oltre le solite tracce, o come hai detto, di limitarmi a seguire gli stili dei maestri. E’ evidente che abbiamo influenze musicali, ma questo non mi ha impedito di creare un mio stile personale. La tua domanda è molto relativa in quanto penso che ci sia un qualcosa di primordiale nel voler testare nuove soluzioni in un genere come il Black (per usare i tuoi stessi termini). Penso che i Wolok abbiamo lasciato il loro marchio attraverso questi strani rumori che tu puoi sentire immersi nelle nostre canzoni. Ho fatto molti tentativi per tentare di rendere il tutto più personale possibile.

Come pensi sia cambiata la vostra musica rispetto agli esordi e rispetto ad all’ottimo “Universal Void”?

La mia vita non è cambiata. I Wolok non cambiaranno mai la mia vita. I Wolok sono un mezzo per dimenticare la realtà di tutti i giorni. Cerco di attenuare la mia aggressività attraverso la musica, tutto qui.

La Francia ha una scena Black molto valida, secondo voi quali sono le realtà di maggior valore presenti nel vostro paese?

Vogliamo parlare dei buoni gruppi in Francia? Bene, potrei segnalarti tonnellate di gruppi folli come Blacklodge, Arkhon Infaustus, Svart Hat, Epidemia, Astaarth, Malcuidant, Ond Aand (rip), Zarach Baal Tharagh, Charogne, Gladsheim, Yperite, The End 666, La Division Mentale, La Rumeur Des Chaines, Baphomet’s Throne, Caedes Vocum, SvartBlut e molti altri che ora non mi vengono in mente ma che mi ricorderò alla fine di questa intervista… come sempre…

Tornando da noi, conosci qualche realtà italiana che ti ha colpito?

Pochi giorni fa, ho ricevuto il primo album dei (V.E.G.A) chiamato “Cocaine”. L’ho ascoltarto e ho detto “Wow, what a fucking killer band!”. Attualmente è una delle migliori sorprese che ho ricevuto quest’anno in ambito Black. Raw, veloce e perverso Black Metal. Inoltre ho apprezzato gruppi come gli ottimi Tod, Apolion, Aborym, Apud Inferos, Black Flame, Forgotten Tomb, Nazgul…

Visto che siete un duo e vista la particolarità della proposta dubito che potremo mai vedervi dal vivo. Vi è mai saltato in mente di programmare qualche esibizione?

Adesso non siamo più un duo ma un trio, effettivamente, un nuovo membro si è unito alla squadra dei Wolok. Il suo nome è Cypher e te ne ho parlato nella prima risposta. Ma ciò non cambia il fatto che noi non faremo mai un live perchè la nostra musica non è il tipo di musica che puoi suonare su di un palco sotto l’attesa di ragazzi ubriachi. Inoltre, penso che siamo pessimi musicisti e che la gente tirerebbe sulle nostre brutte facce pomodori marci… No, l’idea del live fa veramente schifo.

Avete progetti o idee per il futuro?

Ho sentito che la Eerie Art Records sta vedendo di trovare un’altra band per fare uno split 7” con i Wolok. Non so ancora nulla di preciso, ma penso che la cosa si saprà a breve, almeno credo. Gli altri progetti sono la ristampa di “Servum Pecus” su vinile g/f LP tramite l’etichetta francese Insidiuous Poisoning Records. Ci dovrebbe essere anche una versione in cassetta per la label italiana Shadow Dance Records.

Bene. Le domande sono finite, spero che contuinerete a lungo a tormentarci con le vostre tetre note. Concludete come meglio credete.

Tante grazie per il vostro interessamento ai Wolok. Saluto tutti in Italia, siete una parte stupefacente dei nostri fans. Malum non mihi videtur esse mors.