Satanic Warmaster – Nachzehrer

0
1742

“Nachzehrer” – quarta fatica sulla lunga distanza per Satanic Warmaster, progetto di certo noto ai cultori del black metal più tradizionalista e senza compromessi, che nel corso degli anni ha saputo ritagliarsi il proprio spazio in ambito underground a colpi di numerose uscite nei più svariati formati (demo, ep, split) – non rappresenta sicuramente la vetta artistica della carriera della band finnica. Questo lavoro è innanzi tutto inficiato da una produzione eccessivamente casereccia, il che, di per sé, non sarebbe neppure un difetto, essendo al contrario il grezzume “da cantina” uno dei tratti distintivi di tutte le opere partorite dal mastermind Satanic Tyrant Werewolf: ma in questo caso i suoni, specie della batteria, sono davvero troppo affossati e si fatica ad apprezzare alcuni passaggi che si perdono nella cacofonia di fondo. Una maggiore, anche se leggera, pulizia avrebbe giovato alla resa finale dell’album. Tuttavia ciò che manca essenzialmente a questo disco – soprattutto se raffrontato, com’è inevitabile che sia, con i lavori precedenti del nostro – è quell’ispirazione solida e oscura che stava alla base di capolavori indiscutibili come “Opferblut” e “Strength And Honour”, ma anche quei picchi di genialità di caratterizzavano alcuni pezzi particolamente riusciti del predecessore “Carelian Satanist Madness”. Fatta questa doverosa premessa, possiamo affermare di essere comunque di fronte ad un ottimo album di raw black metal vecchio stampo, in tutto e per tutto devoto all’ortodossia, che resta in ogni caso di gran lunga superiore alla media dei prodotti di questo tipo usciti negli ultimi anni. Il riffing, minimale e maligno, è nervoso ed essenziale e meno intriso di quella melodia tipicamente finnish che costituisce il marchio di fabbrica dei Satanic Warmaster: in questo senso soltanto “One Shining Star” e “Rotting Raven’s Blood” (quest’ultimo è, a giudizio di chi scrive, il brano migliore del lotto), hanno un approccio classicamente melodico e quasi “easy listening”, vicino ai pezzi del mini “… Of The Night”. Le altre canzoni sono invece più rabbiose e colme di furia e lasciano trasparire influenze derivanti direttamente dal thrash-speed metal ottantiano più estremo, veloce ed incazzato, che da sempre rappresenta un punto di riferimento compositivo del nostro, anche in altri gruppi di cui fa parte, primi fra tutti i troppo sottovalutati Pest. Basti ascoltare il riff portante di “Vampires”, dal flavour quasi slayeriano, o gli assoli fulminei di “Bestial Darkness”, che non avrebbero sfigurato nel debutto dei Possessed, per rendersi conto di quanto appena detto. “Satan’s Werewolf” è un’opener possente e ben strutturata, malefica al punto giusto ma dotata di un chorus accattivante ed immediatamente memorizzabile. Leggermente inferiore è invece “Warmaster Returns”, che cattura meno l’attenzione rispetto agli altri episodi, pur non presentando particolari cali di tono. Assolutamente atipica è invece la chiusura affidata a “Utug-Hul”, una sorta di cantilena evocativa ed occulta con accompagnamento di tastiere dal sapore ambient, il cui testo è opera di Nachttoter dei Black Funeral. Nonostante le piccole riserve espresse all’inizio di questa recensione, siamo di fronte ad un disco che non tradirà le attese dei fans dei Satanic Warmaster, con qualche canzone più trascinante che probabilmente troverà spazio nella riproposizione dal vivo; un disco non eccezionale ma perfettamente in linea con lo stile del gruppo; un disco che mantiene le promesse ma fondamentalmente non aggiunge molto alla storia della band che resterà comunque un’icona per i blacksters più intransigenti.

REVIEW OVERVIEW
Voto
75 %
Previous articleMortiis – The Song Of A Long Forgotten Ghost
Next articleVondur – Striðsyfirlýsing
satanic-warmaster-nachzehrerTRACKLIST <br> 1. Intro; 2. Satan's Werewolf; 3. Vampires; 4. Warmaster Returns; 5. One Shining Star; 6. Bestial Darkness; 7. Rotting Raven's Blood; 8. Utug-Hul <br> DURATA: 41 min. <br> ETICHETTA: Werewolf Rec. / Northern Heritage <br> ANNO: 2010