I Mordant sono svedesi e giungono con questo “Demonic Satanic” alla loro terza fatica sulla lunga distanza, dopo l’esordio “Memento Mori” del 2004 ed il successivo “Black Evil Master” pubblicato invece nel 2011. Dopo vari cambi di line up e circa vent’anni di attività nel corso dei quali i nostri hanno dimostrato un incrollabile e monolitico attaccamento alla vecchia scuola, da questo ultimo lavoro non è lecito aspettarsi grandi novità: il sound è e resta fedele ai dettami di un ferale e grezzo black metal, che si fa spesso e volentieri imbastardire da robuste dosi di thrash, quello più violento ed iconoclasta di matrice ottantina, ma anche da qualche oscuro sprazzo melodico. Chi apprezza gruppi come Nifelheim, Satanic Slaughter e i giapponesi Sabbat (non a caso omaggiati dalla cover del classico “Blacking Metal”) troverà motivi di interesse in questo disco, che non ha nulla da offrire in termini di sperimentazione ed innovazione compositiva ma colpisce soprattutto per la solidità complessiva, lo screaming graffiante come carta vetrata del singer Bitchfire ed alcuni riff davvero azzeccati, ben memorizzabili ed obiettivamente trascinanti (“Evil Impalers”, “Infernal Curse Of Evil” e la title track). Il songwriting è fortemente influenzato dalla prima ondata black metal, quella che fa capo a Celtic Frost, Hellhammer e Bathory, ma non mancano riferimenti a tutta la scena NWOBHM (Venom in testa), Motorhead e ultimi Darkthrone. Insomma avete sicuramente capito cosa vi tormenterà i padiglioni auricolari una volta inserito il cd nel lettore e premuto il tasto play: furia, aggressività, piombo, blasfemia, velocità e trame chitarristiche forgiate tra le fiamme dell’inferno. Tutto come da copione ma tutto dannatamente piacevole per i die hard fans di questo genere di sonorità regressive.
