Kerasfóra – Denn Die Todten Reiten Schnell

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Ultimamente abbiamo esplorato la scena black metal cilena, cercando di cogliere qua e là qualche frutto marcio nel sottobosco underground più fetido e umido di quel paese, come ad esempio Ründgard e Winterstorm. Restiamo in Cile e viriamo su sonorità sempre raw ma più atmosferiche con il progetto Kerasfóra, one man band dietro la quale si cela l’omonimo mastermind, di cui nulla sappiamo e del quale abbiamo solo una fotografia sfocata. E sfocata, deforme, nebbiosa e strisciante è anche la musica contenuta in questo “Denn Die Todten Reiten Schnell” (curiosamente il titolo è in tedesco), demo d’esordio originariamente pubblicata in formato cd e tape nell’agosto 2021 da misconosciute etichette locali, che ha però attirato l’attenzione della ben più nota Iron Bonehead Productions, la quale ce ne propone adesso la ristampa, garantendone certamente una miglior distribuzione, magari in attesa dell’uscita di un lavoro dalla durata più corposa.

Per ora però ci dobbiamo accontentare di questi poco meno di quindici minuti di black metal dal piglio vintage, concentrato soprattutto sulla creazione di atmosfere decadenti e mortifere, senza tuttavia rinunciare alla consueta ferocia esecutiva. Dopo un’intro in cui si fanno strada tastiere e chitarre acustiche, l’opener “Night’s Symbol” mette in chiaro le intenzioni del nostro eroe, tra sinistre melodie e passaggi oscuri incorniciati da uno screaming rauco e sofferente.

Sulla stessa lunghezza d’onda è anche la successiva “Spectral Twilight”, pezzo più crudo e diretto, mentre nella conclusiva “A Silver Light” tornano a fare la loro comparsa interludi acustici, insieme a brevi stralci di voce pulita, a completare il quadro di un debutto snello e fruibile, dalle sonorità indubbiamente grezze ma cariche di una certa, indefinibile, e direi perfino romantica malinconia, che in più di un momento mi ha ricordato vecchie cose di progetti come Mortifera e Celestia. Un piccolo, non essenziale ma interessante tassello, da ascoltare se volete scoprire qualcosa in più della scena cilena.