Clactonian – Everlasting Paleolithic

0
397

Lo sapevate che esiste il “paleolithic black metal of death”? No? Beh, esiste, ed è quello che suonano i Clactonian, band italo-finlanedese formata nel 2023 che con questo “Everlasting Paleolithic” giunge al secondo demo, dopo l’esordio “Dea Madre” dell’anno scorso. La particolarità della proposta dei nostri amici sta tutta nel concept, completamente incentrato sulla vita selvaggia e i rituali ancestrali degli uomini primitivi del paleolitico (momento culturale: con “clactoniano” in paleoetnologia si indica una fase del paleolitico inferiore caratterizzata da manufatti litici derivati da grandi schegge con piano di percussione obliquo; fine del momento culturale, sigla). E del resto non sono nemmeno l’unica band che si interessa di questi temi di questo tipo o similari, basti pensare ai delicatissimi Caveman Cult, ai Prehistoric War Cult o ai nostrani Thecodontion, con i quali peraltro i Clactonian condividono il cantante G.E.F. Potreste chiedervi perché diamo spazio sulle nostre rinomate pagine virtuali a quest’uscita di soli cinque minuti di durata, scrivendo una recensione per leggere la quale impiegherete grosso modo lo stesso tempo che potreste più utilmente utilizzare per ascoltare direttamente la tape.

Screenshot

La risposta è semplice: benché sia difficile giudicare una band su una distanza così breve, questo demo è davvero interessante, al netto di una copertina bruttina. I Clactonian infatti suonano un black/death metal che vira fortemente verso il war metal, con reminiscenze provenienti da tutto il marciume metallico estremo a cavallo tra anni ottanta e novanta. Una roba che, come dicono loro stessi nella presentazione del lavoro, piacerà ai fans dei primi Beherit o di gente come Sarcofago e Sadistik Execution (è vero, e ci metterei pure Archgoat, Blasphemy, Von e putridume vario ed assortito di quel genere lì). Ma i Clactonian non si limitano a dare libero sfogo a violenza e bestialità creando un pastone cacofonico con poco costrutto, come spesso accade nel recinto sonoro per sua natura limitato del black/death metal più brutale. Intendiamoci, i due brani qui presenti sono assolutamente violenti e bestiali, con tanto di chitarroni strascicati, batteria che pesta a dovere, voce che urla e grufola a seconda dei casi e produzione soffocata e cavernosa: insomma tutti gli elementi classici del genere ci sono e sono in bella mostra.

Ma c’è qualcosina in più perché le canzoni sono anche ben strutturate, con strofe e ritornello e assoli (quelli fulminei e slayeriani, ovviamente), oltre a qualche breve rallentamento che lascia spazio a ritmi più cadenzati, dal sapore quasi tribale, che si inseriscono bene nel contesto, rendono i pezzi meno monolitici e più dinamici, e naturalmente si dimostrano affini al concept di base del gruppo. Se manterranno queste caratteristiche e continueranno ad inquadrare la ferocia esecutiva in una forma canzone tradizionale ma efficace, magari (butto lì l’idea) dando più spazio a quel tocco tribale di cui parlavo prima, che potrebbe diventare un loro tratto distintivo, c’è da scommettere che i Clactonian potranno ritagliarsi il loro spazio nell’ambito di una scena tanto sovraffollata quanto fondamentalmente priva di nomi, a parte quelli storici e pochi altri, in grado davvero di spiccare per personalità. L’album di debutto, a cui immagino la band stia pensando, potrebbe essere la famosa prova del nove. Nel frattempo possiamo incidere la roccia rappresentando scene di caccia con strumenti rudimentali e ballare nudi attorno al fuoco ascoltando un po’ di paleolithic black metal of death.

REVIEW OVERVIEW
Voto
70 %
Previous articleCogas
Next articleMarea – Adrift
clactonian-everlasting-paleolithicTRACKLIST <br> 1. Blood Red Petrogliph; 2. Paleolithic Black Metal Of Death <br> DURATA: 5 min. <br> ETICHETTA: Prehistoric Sounds <br> ANNO: 2025