Avevamo già parlato di questo progetto statunitense nel secondo episodio della nostra rubrica “Hard & Fast”, affermando come l’ep “Swarming In Decay” del 2024 facesse intravedere delle potenzialità davvero interessanti. Un anno dopo le nostre intuizioni sono state confermate e forse addirittura superate. L’esordio sulla lunga distanza di questa misteriosa one man band è stato, appunto nel 2025, “The Struggle For Existence”, prodotto assolutamente valido ma che mi aveva parzialmente deluso per aver in parte perso la vena distintiva dell’ep, soprattutto nello stile del riffing, tornato più ortodosso e per questo meno interessante (il disco però conteneva una chicca davvero imperdibile, ovvero una cover di “L’Amour Toujours” di Gigi D’Agostino! Ascoltare, per credere…).

Con questo nuovo ep “Last March Of The Shattered”, sempre del 2025, il progetto sembra però aver riannodato il filo con un black metal veloce e furioso, il cui marchio di fabbrica è l’utilizzo di riff dai toni alti e affilati, dalle reminiscenze marziali e industrial, esaltate da una drum machine dritta ed implacabile come un treno in corsa ma anche capace di parecchi break in mid tempo con cui scapocciare allegramente. Il riffing è ricco ed ispiratissimo, una vera gioia per le orecchie di chi cerca quel perfetto mix tra melodia, impatto ed una certa dose di originalità.

La voce tende sempre a perdersi dietro agli strumenti, quasi ad essere un accompagnamento più che un qualcosa di aggiuntivo, il che si adatta perfettamente allo stile dell’album. Da segnalare su tutte l’opener “Triumph Of The Exodus” e la title track, veri e propri gioiellini e perfetto compendio del sound targato Eisenblut. Notevole anche la bonus track senza titolo, totalmente strumentale, atta esaltare ancora una volta la tecnica compositiva della mente che sta dietro al progetto. Per ora Eisenblut rimane una chicca dell’underground ma di questo passo si potrebbe ritagliare quanto prima un piccolo posto fra i grandi. Da seguire.









