“Armies Of Darkness Unite!” dei Metraton è una piccola perla di odio estremo sepolta ormai da tempo nel più fitto sottobosco della scena underground nostrana. Il progetto Metraton nasce infatti nel 1993 per volere dei due oscuri sacerdoti Aldebaran e Achamoth (tra l’altro creatore di Satanael Mag., che fu la prima pubblicazione italiana dedicata al satanismo contemporaneo) con l’intento di materializzare in musica la filosofia elaborata dall’organizzazione “Il Processo” di Robert De Grimston Moore ed ispirata al primitivo gnosticismo, concentrando i loro sforzi espressivi nell’“unificazione di Amore, Arte, Sogno attraverso il grande Odio Vivente, fulcro vitale dell’umana essenza”. Questo retroterra lirico dal sapore arcano, esoterico e metafisico si sostanzia musicalmente in un black metal futuristico e freddo, magistralmente fuso con un ambient minimale assai lugubre ed evocativo di estrazione chiaramente burzumiana (non per nulla l’opener è dedicata a Varg Vikernes ed il titolo altro non è che un verso di “Key To The Gate”). Il riffing è molto lineare, a tratti sovrastato da una drum machine programmata su tempi spaventosamente veloci, mentre le vocals, pur sature e maligne, appaiono piuttosto in secondo piano, quasi fossero il lamento flebile di un demone-macchina che si agita nel proprio delirio di onnipotenza. Sinistri e disturbanti inserti tastieristici conferiscono all’opera quel feeling così dannatamente industriale che sarà fatto proprio e sviluppato in pieno negli anni successivi dagli Aborym, feeling qui in parte mitigato dal mood mistico e naturalistico portato dall’elemento ambient. I Metraton, come la genovese Holocaust Records che pubblicò questo mini cd, svanirono nell’abisso maligno da cui provennero, senza lasciarci ulteriori testimonianze. “Armies Of Darkness Unite!” tuttavia resterà un gioiello incastonato nella lava più nera, una testimonianza indelebile dei tempi in cui il black metal fu culto, arte e filosofia.
