Ennesimo lavoro firmato Vinterriket che percorre in questo caso una strada già battuta realizzando il secondo split con i norvegesi Northaunt. La prova dei nostri risulta nel complesso sufficientemente valida, mantenendosi purtroppo su livelli non altissimi e decisamente inferiori rispetto a lavori precedenti. Ad aprire l’opera è ovviamente Vinterriket (tracks 1-3-5-7) che in questa release ci propone song esclusivamente ambient, dal mood inconfondibile che però risultano a mio avviso abbastanza superflue e che rischiano davvero di far scadere l’album nella noia più totale dal momento che, come facilmente si intuisce dai titoli, si tratta di un’unica traccia di cui vengono riproposti tre episodi praticamente identici: stessi passaggi tastieristici e stesso sound, ipnotico ed affascinante nel suo genere ma eccessivamente prolisso e monolitico nella release in questione. Unica eccezione ed unico pezzo di spicco dell’intero album è rappresentato dalla terza “Am Brennenden Nördlichen Firmament”, che con le sue note di pianoforte crea un’atmosfera avvolgente e dall’incantevole bellezza che ci conduce con la mente negli angoli più reconditi di una Natura pura e incontrastata. Sfortunatamente la prestazione dei Northaunt non riesce a risollevare le sorti dell’album: pezzi piuttosto anonimi e ripetitivi che presentano molti momenti soporiferi, con sporadici stralci particolarmente singolari e oscuri come nella quarta “Shadows Over The Barren Land”, unico brano tra l’altro dotato di testo. Ottimo come sempre l’artwork del cd, raffigurante paesaggi desolati e gelidi in cui è facile perdersi in viaggi immaginari verso mete ignote e incontaminate. In definitiva un album da consigliare esclusivamente agli estimatori del dark ambient nella sua forma più semplice e tradizionale, tutti gli altri possono tranquillamente tenersi alla larga da quest’album.
