Hanormale – Amaterasu Omikami

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“Weird black metal”: potrebbe essere una definizione appropriata per quanto proposto in questo “Amaterasu Omikami”, seconda fatica sulla lunga distanza del progetto Hanormale (ed in effetti mai monicker fu più azzeccato…), one man band di Arcanus Incubus, musicista molto attivo nella scena underground lombarda e già con Labyrinthus Noctis, EXM93 e Mystical Fullmoon. Se il predecessore “Oni Monogatari” aveva evidenziato una certa propensione avanguardistica, in questo lavoro si assiste ad una vera e propria esplosione sperimentale, che non potrà lasciare indifferenti (nel bene e nel male): oltre quaranta minuti di musica estrema, nel senso più pieno del termine, improvvisata sulla base di visioni strane ed anarchiche. Diversi personaggi sono stati coinvolti ed hanno preso parte a questa apocalittica farneticazione: Marco Zambruni (Brainwash) alla batteria, Jeko (Idiufaust) alle percussioni, Stefano Palma al basso, Federico D’Ercole al piano e molti altri. È davvero difficile descrivere quanto si ascolterà una volta premuto il tasto play; meglio sarebbe lasciarsi semplicemente trasportare in questa discesa nella paranoia e nel dolore, che assume la forma di una liberatoria dichiarazione di intenti musicali. Percussioni industriali sparate a velocità folli, flauti, violini, sax, tastiere, effetti vari ed un cantato delirante a fare da demoniaco contorno a questa estemporanea manifestazione di furia nichilista. Non è semplice destreggiarsi in tale guazzabuglio, specie per chi non riesca a concepire alternative alle consuete sonorità-feticcio in ambito black. La domanda nasce spontanea: chi giova questa bizzarra e martellante orgia sonora? Sicuramente ai musicisti coinvolti in questo sfogo psichiatrico ed a quanti sono alla ricerca di un disco fuori dagli schemi e ricco di interessanti intuizioni, a mio parere non del tutto fini a sé stesse. Visto il concept ispirato al Giappone, un buon paragone cinematografico potrebbe essere “Tetsuo” di Shinya Tsukamoto. Lasciate sanguinare le vostre orecchie e… buon viaggio!