Heptameron – Grand Master Of The Final Harvest

0
1061

Di tiratura limitata a sole 500 copie “Grand Master Of The Final Harvest” è il primo full length della creatura Heptameron, duo greco attivo dal 2001 e dedito ad un death/black carico di spirito primordiale e decisamente old school. Il disco si apre con un brano che intende omaggiare Aleister Crowley, ma in realtà si tratta di una banalotta cavalcata thrash di poco meno di due minuti, che di certo non risalta l’animo ribelle e sensualmente contorto e complesso del personaggio in questione. Chiusa questa introduzione di certo non riuscitissima, la band inizia a fare sul serio con la successiva “Vonpho Vovina”, canzone breve e intensa che inizia a delineare i punti di riferimento della band (essenzialmente i primi Samael, i Beherit e i primi Sepultura), oltre che a metterne in risalto pregi e difetti. Il suono è catacombale, cupo, così come le parti vocali molto basse, quasi in un growl sussurrato che spesso svanisce nel chaos generato dagli strumenti. Dopo questo episodio però il disco inizia a perdere di intensità già con la terza traccia, ancora comunque accettabile, e soprattutto con “Legions Of The 9th Angle”, un malriuscito tentativo di ricreare le atmosfere lugubri e sulfuree di “Worship Him” dei già nominati Samael, ma con risultati non certo da incorniciare, nonostante una parte finale che, seppur lievemente, risolleva le sorti di un pezzo che finirà presto nel dimenticatoio. Ma è proprio dopo questo inizio non certo brillante che i nostri iniziano a dare il meglio di loro stessi, dalla title track fino alla conclusiva “Barbaric Assault Of The Rebel Angels”, riuscendo a sfornare brani che si lasciano finalmente apprezzare sia dal lato compositivo che da quello dell’impatto, come ad esempio “Altar Of The Living Flame”, dove le chitarre trovano il giusto spazio per piazzare melodie degne di nota, e la già citata “Barbaric Assault Of The Rebel Angels”, che, al di là del riff iniziale quasi rubato ai Morbid Angel di “Altar Of Madness”, lascia una buona impressione. Questo è quanto: per ora gli Heptameron non sono che l’ennesimo gruppo clone che, complice un sound molto retrò e composizioni semplici e dirette, cerca di far rivivere il lato più rozzo e antico del black metal. Di certo non sono dei maestri (è lunga la lista di band certamente migliori dedite allo stesso genere), e probabilmente rimarranno per sempre dei gregari, ma, visto la buona seconda parte di questo“Grand Master Of The Final Harvest” una possibilità gliela si può dare, contando su un loro miglioramento in futuro. Li aspettiamo al varco, per adesso sufficienza risicata.

REVIEW OVERVIEW
Voto
60 %
Previous articleBlood Storm – The Atlantean Wardragon
Next articleOmnia Malis Est – Fides
heptameron-grand-master-of-the-final-harvestTRACKLIST <br> 1. Lord Of Silence And Of Strenght – Instrumental Intro (In Memory Of Aleister Crowley); 2. Vonpho Vovina; 3 .Necrofiend 9th (Vessel Of Iniquity); 4. Legions Of The 9th Angle; 5. Grand Master Of The Final Harvest; 6. Necrospiritual Cerimonials; 7. Altar Of The Living Flame; 8. Barbaric Assault Of The Rebel Angels <br> DURATA: 24 min. <br> ETICHETTA: Time Before Time <br> ANNO: 2006