I Voyage sono un duo italiano e giungono a questa prima uscita promozionale, con una autoproduzione in digipack dalle tinte chiare, dopo un breve periodo di gavetta. Il genere che ritroviamo è principalmente debitore al death. Il disco ha una produzione piuttosto anonima, che non essendo avvalorata da un songwriting sopra le righe risulta essere un’arma a doppio taglio. Il gruppo a cui sono maggiormente debitori i Voyage sono i Carcass di fine carriera, ovvero si intuisce una forte componente di swedish death nel guitarwork. I tre pezzi presenti, più intro, mostrano una band ancora non debitamente matura per fare questo genere, nonostante i tentativi di mostrare soluzioni personali, che vanno però a scontrarsi con la sostanza della musica stessa. Musica, che tra l’altro, non mi pare che presenti influenze black o addirittura progressive, come ci era stato anticipato dalla band. Qualche soluzione alternativa come le chitarre arpeggiate o gli inserti di tastiera non giovano più di tanto, a causa della deriva melodica che questo “The Voyage” manifesta in varie occasioni. A mio avviso un’uscita poco interessante.
