La creatura Nortt giunge al suo terzo full length, dopo svariati demo e uno split con Xasthur. Un genere tutto particolare quello propostoci dalla one man band danese, definito dalla stessa “Pure Depressive Black Funeral Doom Metal”. In effetti ogni singola parola descrive in maniera assolutamente confacente questa singolare proposta musicale. “Ligfaerd” in realtà non si discosta molto dai lavori precedenti, seguendo fedelmente l’oscuro cammino intrapreso dalla band. L’atmosfera che si respira dal primo all’ultimo secondo è agghiacciante: l’odore della morte traspare in maniera lenta e dolorosa, rapisce spietatamente le nostre anime dannate per avvolgerle in una dimensione da incubo dove le tenebre calano per condurci al sonno eterno facendoci dono dell‘unica e certa salvezza. A creare questo tetro e suggestivo scenario sono, prevalentemente, le parti tastieristiche, notevolmente effettate, che danno vita per l’appunto a passaggi dalle sonorità quasi dark ambient. La sezione ritmica è così rallentata che pare essere quasi inesistente, così come non esiste un guitar riffing lineare, che, piuttosto, si limita a pochi accordi di chitarra che fanno la loro breve comparsa confondendosi con i macabri rumori che risuonano infernali e inesorabili. L’album è comunque molto compatto, le canzoni si susseguono in maniera angosciante senza mostrare la benchè minima variazione di stile, trasmettendo, soprattutto verso la conclusione, un senso di claustrofobica pesantezza. Un lavoro certamente originale e distruttivo, capace di incantare con la sua spaventosa atmosfera, consigliato esclusivamente agli estimatori delle sonorità depressive che con quest’album varcheranno ogni confine con la realtà per sacrificarsi disperatamente all’implacabile morsa della morte.
