Kres: “la fine”, in polacco, anche se in realtà “Na Krawedziach Nocy” rappresenta a tutti gli effetti l’inizio della vera avventura artistica di questo interessante progetto atmospheric black-rock, imbastito da quattro misconosciuti ma assolutamente validi musicisti con base a Olsztyn. Grandi ed eterogenee atmosfere, sempre in bilico fra doom, depressive rock e ortodosso black, caratterizzano le sette articolate composizioni qui proposte, che, fatto salvo il considerevole scoglio linguistico, non alla portata di tutti, risultano davvero efficaci e coinvolgenti, nel loro dinamico incedere, assolutamente up-to-date, per quanto riguarda suoni, produzione e tecnica esecutiva (“Przyrzeczenie By Ubiec Zmierzch”, “Pogodzony”). Tutto questo considerato, è auspicabile augurare ai Kres un prossimo futuro all’altezza delle proprie evidenti capacità, che permettono loro di competere ad armi pari con nomi anche blasonati nel panorama estremo internazionale. Nel frattempo gustiamoci questo validissimo “Na Krawedziach Nocy”, debutto con gli attributi come capita di rado di sentire.
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