Azaghal – Codex Antitheus

0
1193

Di acqua sotto i ponti ne è passata dai tempi di “Mustamaa” (1999), formidabile opera prima della creatura di Narqath, che da allora ha più volte mutato pelle senza tuttavia mai perdere di vista le proprie coordinate musicali originarie e rimanendo ben ancorata alle proprie radici. “Codex Antitheus” è la quinta fatica sulla lunga distanza per i filandesi e probabilmente il loro miglior disco dai tempi di quell’innarrivabile capolavoro che fu appunto il debut. Abbandonate le pericolose tentazioni sperimentaloidi dell’ep “Kyy” e del precedente full length “Perkeleen Luoma” (a mio avviso una mezza delusione), i nostri tornano a battere i sentieri che sono loro più congeniali, ovvero quelli marci e diabolici del Black Terror Metal. Il guitar work della coppia Narqath – JL Nokturnal è stavolta più che mai pesantemente influenzato dall’imprescindibile scuola del thrash teutonico, con l’ingombrante ombra di Destruction, Kreator e Sodom che aleggia oscura su molti pezzi, in alcuni dei quali fa anche la sua comparsa una vocina urlata e stridula in pieno stile ottantiano (ascoltare “Kumarra Petoa” per credere). La prova vocale di Varjoherra è da incorniciare; il singer, oltre a prodursi efficacemente nei menzionati acuti, passa con estrema disinvoltura da uno screaming freddo e sferzante a cori in clean vocals che creano atmosfere angoscianti e rituali. Le parti più propriamente black sono comunque ottimamente concepite e suonate, cariche di una melodia sinistra e malvagia come nella migliore tradizione finnica di gruppi quali Horna e Satanic Warmaster, senza però abbandonare il classico riffing crudo ed essenziale di matrice darkthroniana che, come un filo conduttore, lega tra loro tutti i brani facendo sentire il proprio determinante condizionamento tanto nelle songs più veloci quanto nei mid tempo più cadenzati come la conclusiva “Sieluton”, uno degli episodi migliori del lotto. In definitiva un disco egregio, carico di un pathos oscuro e malefico, all’altezza della fama degli Azaghal, che trasporterà le anime più nere negli abissi profondi e gelidi delle foreste del Grande Nord, dove si compirà il loro destino ineluttabile di sofferenza e morte.

REVIEW OVERVIEW
Voto
75 %
Previous articleWigrid – Die Asche Eines Lebens
Next articleFornicus – Hymns Of Dominion
azaghal-codex-antitheusTRACKLIST <br> 1. Agios O Baphomet; 2. Nekromanteia; 3. Codex Antitheus; 4. Kumarra Petoa; 5. 30 Hopearahaa; 6. Viha Veresta; 7. Raatosielu; 8. Kuningas Saatana; 9. Sieluton <br> DURATA: 44 min. <br> ETICHETTA: Avantgarde Music <br> ANNO: 2005