Ewiges Reich – Krieg Hass Tod

0
1882

Con questo album, edito dalla Perverted Taste, i tedeschi Ewiges Reich giungono al quarto full lenght della loro carriera, alla quarta gemma di puro ed incontaminato black metal, al quarto capitolo di una saga di odio, distruzione e morte iniziata nel 2001 con l’omonimo debut e proseguita trionfalmente nel 2002 e nel 2003 con perle trasudanti malignità quali “Zeit Des Erwachens” e “Thron Aus Eis”, oltre che con i due split, pubblicati sempre nel 2002 e nel 2003, rispettivamente con Jerusolima Est Perdita e Totenburg. A modesto parere del sottoscritto gli Ewiges Reich, insieme a Lunar Aurora e Vinterriket, costituiscono la più bella realtà del panorama black tedesco e dopo un anno di silenzio i Nostri tornano alla carica con un album di rara bellezza che fa della Coerenza e della Tradizione i propri punti di forza. Le sensazioni ed il feeling che emanano fin dalle prime, melodiche, note iniziali dell’opener “Opferblut” fino alla conclusiva outro ambient “Ausklang” sono quelli che ogni album black metal che si rispetti dovrebbe trasmettere: disagio, solitudine, desolazione, annientamento totale. Impossibile citare una song al di sopra delle altre: ogni brano è un singolo ed insostituibile tassello nell’opera di guerra contro il genere umano e di Purificazione dello Spirito individuale e collettivo perseguita con successo da questa band. Tanto nelle parti più lente e cadenzate in cui lo Spirito si concentra su di Sé e riflette la propria immagine fino a raggiungere la parte più nera della propria intima essenza di morte, quanto nelle parti più veloci e violente nelle quali lo Spirito scaglia contro Se Stesso e l’odiato Mondo la propria forza distruttriva ed autodistruttriva, il gruppo non perde un colpo e riesce sempre ad essere efficace. Grandiose le vocals di Maldoror, vere urla demoniache, strazianti ed animalesche ed ottimi i riffs di R.U. (tra l’altro mente e motore del progetto Ulfsdalir). E poco importa se il sound è impastato a livelli quasi insostenibili, se le chitarre sono zanzarose all’inverosimile ed hanno volumi altissimi, se la batteria è a tratti impercettibile ed il basso praticamente inesistente. Questo è un disco di grandi emozioni. Lo Spirito si eleva sulla spazzatura del Mondo, ma le Sue ali sono pesanti per il fango ed il sangue della lotta: la Caduta è inevitabile e la Fine certa.