La sempre attiva Satanath Records ci propone questo energetico split a tre in edizione limitata a cinquecento copie, nel segno dell’ignoranza e del grezzume più esasperati. Ad aprire le danze sono gli islandesi Curse, band non certo di primo pelo (sono attivi dalla metà degli anni novanta) e saldamente ancorata agli stilemi del black metal più lineare e “in your face”, non disgiunto da una certa attitudine punk: i loro indiscutibili punti di riferimento sembrano essere infatti Bathory, Darkthrone (quelli di “Hate Them” e “Sardonic Wrath”) ed ovviamente gli immarcescibili Motörhead, non per nulla omaggiati dalla cover del superclassico “Ace Of Spades”. Molto adrenalici i momenti più tirati ma discreti anche gli stacchi più cadenzati e granitici (ad esempio la parte iniziale di “The Observer”). Pensano invece unicamente a non fare prigionieri gli svedesi Styggelse, band non priva di esperienza che propone un black metal caratterizzato da un riffing scarno ed essenziale ma in grado di scatenare una ferocia sonora davvero devastante: i tre pezzi inclusi in questa release alternano in modo abbastanza convincente sfuriate alla Marduk a vigorosi passaggi di stampo black-thrash. Se Curse e Styggelse, pur non facendo gridare al miracolo, riescono tutto sommato ad essere coinvolgenti e ad indurre qualche spontanea capocciata, il discorso cambia (purtroppo in peggio) quando arriva il turno dei Wan. Anch’essi svedesi e vicini a sonorità di stampo black-thrash, i nostri propongono cinque brani davvero insignificanti ed oltretutto penalizzati da una registrazione indegna perfino di un bootleg (la voce in pratica non si sente, il ronzio della chitarra sovrasta ogni cosa): una vera delusione, dal momento che si tratta di un gruppo con due full length alle spalle e dal quale era certamente lecito attendersi qualcosa di meglio. “Necroholic” finisce così per diventare un’uscita destinata soltanto ai collezionisti più incalliti.
