Dusk – Carpathian Darkness

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Nuova fatica targata Dusk, oscura creatura proveniente dall’Ungheria, guidata dal mastermind Shadow (già nei connazionali Tymah), in questa occasione coadiuvato da Sandor Zamas. Ciò che colpisce al primo ascolto è il radicale cambiamento della proposta rispetto al precedente “The Shadowsoul” (2003); si passa infatti da atmosfere decisamente intimiste e riflessive molto vicine a quanto proposto nei lavori mediani targati Burzum, a sonorità più grezze e se vogliamo classiche. Bisogna dire che, almeno a giudizio di chi scrive, questo “Carpathian Darkness” parte nel peggiore dei modi con “Power of Revenge”, un brano davvero pessimo, che poggia su riff banali e privi di pathos, mentre la sezione ritmica risulta statica e noiosa. Insomma stendiamo un velo pietoso, come si suol dire in questi casi. Procedendo i toni si alzano già con la successiva “Shadows”, nonostante anche in questo caso la proposta non tenda certo a brillare più di tanto. Per fortuna le sorti dell’album si ristabiliscono definitivamente con la title track, che riprende, anche se in chiave più moderna, le suggestioni create nei passati lavori della band, con il cantato di Shadow che finalmente ritorna ad essere passionale e convinto, creando quello che sarà a conti fatti l’episodio più riuscito del lotto. Le due tracce successive si muovono su coordinate piuttosto simili, risultando brani decisamente apprezzabili sia sotto l’aspetto esecutivo che quello emotivo, nonostante la presenza di piccole cadute di tono qua e là durante l’ascolto. L’atmosfera generale invece subisce un notevole cambiamento nella conclusiva “Follow the Call”, un pezzo Burzum-style al 100%, che, nonostante si muova su coordinate stilistiche piuttosto derivative e se vogliamo anche un pò scontante, riesce nell’intento di far rivivere, almeno per qualche istante, i fasti che i Dusk ci avevano regalato con quella piccola gemma che risponde al nome del già menzionato “The Shadowsoul”. Insomma, che dire in conclusione, se non che la band è decisamente cambiata? Shadow e soci hanno accantonato le particolari atmosfere ai limiti del depressivo degli esordi, a favore di un sound decisamente più diretto e coinvolgente, mettendosi volontariamente sul banco degli imputati, ma di certo non obbligandoci a condividere tale scelta… Signori, questo è come si legge chiaramente nel booklet “True Carpathian Black Metal”, prendere o lasciare, a questo punto a voi la scelta…

REVIEW OVERVIEW
Voto
65 %
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dusk-carpathian-darknessTRACKLIST <br> 1. Power of revenge; 2. Shadows; 3. Carpathian Darkness; 4. Black Gate; 5. Enter the Realm of Death; 6. Follow the Call <br> DURATA: 45 min. <br> ETICHETTA: Regimental Records <br> ANNO: 2005