Il progetto Striborg, frutto della mente del musicista australiano Sin Nanna, è divenuto negli anni oggetto di grande attenzione nella scena estrema mondiale. Vuoi per un’immagine molto particolare, vuoi soprattutto per una proposta musicale piuttosto originale, questo act proveniente dalla Tasmania si è guadagnato un ruolo preminente nel filone più grezzo del black metal. “Nocturnal Emissions / Nyctophobia” raccoglie due demo registrati tra il 2002 e il 2003. Lo stile degli Striborg è molto peculiare: si potrebbe fare un approssimativo riferimento a Ildjarn (cui è dedicato il brano “The Freezing Northland”), ai Beherit e a Burzum, ma i momenti originali certo non mancano. La voce di Sin Nanna è davvero notevole e malsana: a questo si aggiungono delle soluzioni al synth che spesso sfociano in una basilare dark ambient e dei riff minimali e talvolta amalgamati in un complesso unitario con la base ritmica. Il suono spoglio e “squallido” della drum machine enfatizza ulteriormente il senso di disagio che si prova durante l’ascolto. Questo album mostra diversi volti della proposta degli Striborg: dal capolavoro boscoso e impenetrabile “Nocturnal Emissions” (22 minuti che paiono non finire mai) al depressive di “Despondant Cries”, dall’atmosfera di “Son Of The Moon” (dedicata da Sin Nanna a suo figlio Zachariah) e di “Through The Dark Fog”, alla violenza di “The Freezing Northland”. La coerenza è garantita da uno stile multiforme ma compatto che permea tutti i brani. Mentre la prima parte “Nocturnal Emissions” (songs da 1 a 4) è più orientata verso un raw black dalle tinte suicide, in “Nyctophobia” (songs da 5 a 8) è fatta risaltare maggiormente l’anima ambient: questa raccolta rappresenta quindi una chiave ideale per accedere al mondo notturno e mai pacchiano di questa disturbante entità dell’emisfero australe.
