The Ruins Of Beverast – Rain Upon The Impure

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Secondo disco per i The Ruins Of Beverast sempre sotto l’egida dell’etichetta tedesca Van. E, così come per i Kermania o i Funeral Procession (compagni di etichetta della band in questione), anche qui siamo su livelli assai alti, sia a livello compositivo che di freschezza di idee. Non che la band abbia inventato niente di nuovo, ma ha saputo mescolare elementi vari in maniera personale. I metri di paragone vanno ricercati nel black più malato dei Leviathan (americani), nel depressive di Shining e Forgotten Tomb, ma anche nei My Dying Bride (sentitevi “Soliloquy Of The Stigmatised Shepherd” e poi ditemi). A queste parti più lente si aggiungono quelle più tirate, sempre sulla scia dei gruppi citati, ma anche del classico sound norvegese. Ogni brano è caratterizzato da un’atmosfera plumbea e soffocante, che letteralmente toglie il respiro. In “Blood Vaults…” compaiono, oltre a quanto detto, anche dei cori dal carattere “sacro”, un altro tocco personale in un disco dove ogni forma di luce è bandita. Una voce femminile niente affatto rassicurante e arpeggi funerari aprono “Soil Of THe Incestuous”, apice qualitativo del disco. L’unico difetto dell’album, a mio avviso, va riscontrato nella produzione, troppo bassa per valorizzare appieno questo piccolo gioiello musicale. Interessante anche il layout, scurissimo e realmente inquietante. Un disco che merita senz’altro di essere ascoltato!

REVIEW OVERVIEW
Voto
70 %
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the-ruins-of-beverast-rain-upon-the-impureTRACKLIST <br> 1. 50 Forts Along the Rhine; 2. Soliloquy of the Stigmatised Shepherd; 3. Rapture; 4. Blood Vaults (I: Thy Virginal Malodour); 5. Soil of the Incestuous; 6. Balnaa-Kheil the Bleak; 7. Rain upon the Impure <br> DURATA: 80 min. <br> ETICHETTA: Vàn Records <br> ANNO: 2006