Grst – Plague Seed

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Album d’esordio per i Grst, terzetto statunitense che debutta sulla lunga distanza con un vinile 12” in edizione limitata a sole cento copie, dopo uno split in compagnia dei The Will Of A Million e l’ep “Fire Therein”, entrambi pubblicati in questo stesso anno. La proposta dei nostri è davvero interessante e riesce ad essere al passo con i tempi senza perdere di vista le radici profonde ed il retaggio della scuola USBM, che può ormai vantare un’illustre tradizione. A metà strada tra I Shalt Become, Judas Iscariot e Leviathan, la musica dei Grst potrebbe essere definita come una sorta di depressive suicidal black metal decisamente sui generis, con alcuni inserti molto aggressivi e raw, che chiamano in causa addirittura i primi Krieg. “Plague Seed” mantiene vivo per tutta la sua durata un piglio sperimentale, grazie a soluzioni che non si distaccano mai in modo programmatico dalle sonorità tipiche della vecchia scuola ma che risultano incredibilmente incisive e convincenti. Ogni cosa è al suo posto: le melodie lugubri e funeree, gli stacchi ambient (mai invasivi o troppo dilatati), i passaggi più crudi e violenti. E l’insieme, come si suol dire, è maggiore della somma delle parti che lo compongono, grazie anche e soprattutto all’atmosfera viscerale, notturna e fottutamente gelida che trasuda da ogni nota di queste “meditazioni sulla rovina e sulla rabbia”, come le definisce la band stessa. Joshua Vincent, Nathanael Kelley e Kenneth Parker, le tre menti che si nascondono dietro al progetto Grst (personaggi peraltro molto attivi nella scena underground a stelle e strisce), dimostrano di avere talento ed il giusto senso della misura. Combinazione che ha permesso loro di dare alla luce un lavoro che non rompe con il passato ma mette in evidenza spunti personali di indubbia validità; per il quale la parola “evoluzione” sembra assumere un senso compiuto e non essere soltanto un vuoto slogan. Puristi ed appassionati più “open minded” saranno entrambi accontentati: date un ascolto a questo disco e, se riuscite, procuratevelo (la tiratura ultra limitata lo rende anche una chicca per i collezionisti più incalliti).