Passéisme – Eminence

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Nuova uscita per la Antiq Records, etichetta francese che da qualche anno sta esplorando sonorità black metal legate in qualche modo ad un concept medievale, all’uso di strumenti tradizionali e comunque ad un’estetica folk dal sapore antico: su queste pagine virtuali abbiamo recensito “La Tavola Osca” dei nostrani Dawn Of A Dark Age e “Les Grandes Compagnies” dei transalpini Grylle, due buoni esempi di quello che intende proporre questa label. Del rooster fanno parte anche i russi Passéisme, che tuttavia restano più legati ad un sound black metal in senso tradizionale, pur senza rinunciare ad una componente folk, come dimostra inequivocabilmente la bella copertina (dipinta a mano da Hyver Mor nello stile dei manoscritti medievali) di questo “Eminence”, che rappresenta il debutto sulla lunga distanza per il trio proveniente da Nizhny Novgorod e segue la demo d’esordio “Austerity Parade” ed il successivo split in compagnia dei connazionali Dagor Bragollach e Kpax, pubblicati rispettivamente nel 2019 e nel 2020. Pur affini allo spirito delle uscite targate Antiq Records, i Passéisme, i cui membri sono coinvolti anche nel progetto death metal Wombripper, mantengono, come detto, una loro specificità, sia lirica che compositiva, che in certa misura li distingue rispetto ai loro compagni di scuderia. I testi infatti riecheggiano i poètes maudit francesi della fine del XIX secolo (ad esempio “Chant For Harvest” trae diretta ispirazione da una composizione di Guillaume Apollinaire) e si rifanno all’estetica decadente dei primi decenni di quello successivo: un piglio lirico letterario, elegante e raffinato quindi, al quale fa da contraltare un black metal granitico e roccioso, veloce e rabbioso, ingarbugliato e feroce, per un risultato complessivo dal sapore mitteleuropeo e dalle sembianze monolitiche.

Sembianze appunto, perché ad un ascolto più attento si potranno notare le diverse sfumature che caratterizzano la proposta musicale dell’ensemble russo, pur nell’ambito di un contesto coerente e delineato in maniera netta e precisa: se i Passéisme infatti si focalizzano in linea di massima su un fast black metal che fa delle intricate linee melodiche, in alcune occasioni labirintiche e taglienti come rasoi, la propria struttura di base e la propria arma migliore, i nostri riescono al contempo ad inserire qua e là qualche elemento diverso e per alcuni aspetti inatteso, come ad esempio una certa vitale teatralità nell’interpretazione vocale, qualche passaggio di chitarra acustica che spezza efficacemente l’andamento vorticoso del brano, oppure ancora un mai sopito piglio folkish, reso senza l’ausilio di strumenti tradizionali: tutti elementi che troviamo nella conclusiva “Chant For Enlightenment”, suite di oltre dieci minuti di durata, che riassume un po’ le caratteristiche essenziali della proposta della band e rappresenta una summa delle attuali potenzialità di questo trio, a mio giudizio sicuramente capace di offrire qualcosa di interessante ma nell’insieme ancora piuttosto lontano dal poter far sentire la propria voce con autorevolezza nell’affollatissimo panorama underground internazionale.

In definitiva, se apprezzate realtà transalpine come Sühnopfer e Peste Noire, ai quali i Passéisme potrebbero in parte essere accostati, fatte le debite proporzioni, allora potreste dare un ascolto a questo disco.