Esordio sulla lunga distanza per questa band polacca, da non confondere con l’omonimo gruppo proveniente dal Messico, dedita ad un furioso black/death/thrash metal che guarda con nostalgia al passato ed in particolare agli anni ottanta più estremi ed ai primi anni novanta. Questo “Vociferous”, che esce in edizione limitata a mille copie numerate a mano, é infatti un vero concentrato blasfemo di violenza e ferocia in salsa satanico-alcolica. Il combo capitanato da Achab (chitarre) e BeerTerror (basso) fa dell’impatto devastante e dell’assalto iconoclasta il proprio vessillo e maggiore punto di forza, muovendosi su coordinate musicali che chiamano in causa acts quali Pogrom, Blackdeath e Infernal War. Ma il gusto spiccatamente retrò delle composizioni si impone immediatamente attraverso riferimenti espliciti ai vari Nunslaughter, Von, Blapshemy, Beherit e Sarcofago. Si tratta di influenze piuttosto marcate, specialmente laddove l’elemento thrash diventa predominante, come accade in un pezzo come “Beer In My Hand”, il cui titolo é già tutto un programma. Il picco compositivo dell’album é raggiunto però dalle plumbee “Goat Blood” e “Morbid Hunger”, che sembrano uscite da qualche vecchio disco dei Celtic Frost o degli Hellhammer, colme come sono di un’atmosfera maligna e caratterizzate da divagazioni vagamente doomish. La produzione, come facilmente prevedibile, é sporca e ruvida, perfettamente in linea con lo stile proposto, e mette in risalto soprattutto il cantato infernale e tagliente del singer Hellscreameross. Per il resto non ci sono particolari sussulti creativi anche se i brani non sono mai completamente sotto tono o privi di mordente mantenendosi su livelli qualitativi comunque accettabili. Non c’è molto altro da aggiungere per questo debutto discografico: se amate il metal old school più estremo, cavernoso e brutale i Vociferous rappresenteranno per voi un gradito regalo.
