Neftaraka – Eternal Harsh

0
765

I Neftaraka sono un trio proveniente dalla Malaysia (è proprio vero che il black metal non ha più confini) che, benchè sia stato fondato nel 1996, giunge soltanto ora al proprio debutto sulla lunga distanza, dopo la consueta trafila di split, demo ed ep che caratterizza qualsiasi band fedele ai dettami dell’underground. Peraltro anche questa uscita, sotto l’egida della Apocalypse Venomous Records, avrà una diffusione piuttosto limitata, trattandosi di una tape limitata a sole 150 copie. Il black metal dei Neftaraka è senz’altro derivativo ma riesce a catturare l’attenzione grazie ad una miscela di violenza ferale, atmosfere occulte e sinistre melodie, che veicolano in maniera assolutamente efficace un feeling malignamente magico e misantropico. I riff si susseguono pastosi e zanzarosi, come nella più classica ortodossia old school, senza molte variazioni nell’arco dello stesso pezzo, ma con alcune semplici linee di chitarra che non tardano ad imprimersi nell’orecchio di chi ascolta. Resta invece decisamente in secondo piano la sezione ritmica, con un basso poco presente ed una batteria che suona lontana e distante. Il cantato è un rantolo malefico e monocorde, dall’andamento di una macabra litania di morte. Un album che mi pare immediato accostare a questo “Eternal Harsh” è “River At Dash Scalding” dei greci Naer Mataron, per un quid di morbosamente epico che entrambi i lavori trasmettono. Altro riferimento obbligato è quello a “De Mysteriis Dom Sathanas” dei vecchi Mayhem, che i nostri saccheggiano a piene mani ma con cognizione di causa. Date queste premesse stilistiche sembrerebbe fuori luogo la cover dei Darkthrone proposta (non un classico ma un brano del nuovo corso del gruppo norvegese, “Too Old Too Cold”) ma i Neftaraka dimostrano di essere a proprio agio anche quando si misurano con pezzi dal flavour più rock n’ roll o trasheggiante, come anche la seguente “Forgotten”, registrata dal vivo e molto potente. Ma le canzoni simbolo di questo disco sono quelle più paludose e mefitiche come “Between Wood, Blood & Semen” e la conclusiva “Ophoytha”, che puzzano letteralmente di zolfo. Una gradevole sorpresa da parte di un gruppo che non cerca visibilità a buon mercato ma che riesce ad essere credibile pur inserendosi nel solco della tradizione.

REVIEW OVERVIEW
Voto
70 %
Previous articleGoatmoon – Son Of The Northwind
Next articleRotting Christ – Triarchy Of The Lost Lovers
neftaraka-eternal-harshTRACKLIST <br> 1. Into The Dead Confession; 2. Eternal Harsh; 3. Rassuk; 4. From The Unknown Winds; 5. S.T.V.R.M.; 6. Between Wood, Blood & Semen; 7. Too Old Too Cold (Darkthrone cover); 8. Forgotten (Live); 9. Ophoytha <br> DURATA: 47 min. <br> ETICHETTA: Apocalypse Venomous Records <br> ANNO: 2010