Il Cile si tinge di nero – Intervista a Lord Valtgryftåke

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Abbiamo raggiunto Lord Valtgryftåke, all’anagrafe Carlos Andrés, personaggio attivissimo nel sottobosco underground cileno, che ci ha parlato dei suoi numerosi progetti e della sua particolare visione del black metal. Avete presente quelle interviste che si leggevano nei primi numeri di Grind Zone o sulle vecchie fanzine, piene di risposte “misteriose” e arroganza gratuita? Ecco, questa è un po’ l’atmosfera che si respira ma traspare anche un grande amore per la musica e per tutto ciò di cui il nostro amico si occupa con una passione evidentemente sincera. Buona lettura!

Mi hanno molto incuriosito gli pseudonimi che adotti, Lord Valtgryftåke e Melek Rsh Nvth. Qual è il loro significato e perché li hai scelti?

Ognuno di questi nomi ha un’importante rilevanza magica secondo l’empirismo che viene gestito nelle varie entità e band in cui suono. Certamente, possedendo una carica energetica rilevante, lascia intrinsecamente intravedere il risultato finale arricchito dai testi, dall’empirismo dell’album o del lavoro X e dalle nostre operazioni all’interno del circolo.

Cosa ti lega al black metal nella sua forma più grezza e primitiva?

La conservazione del principio in questione non riguarda solo il fare musica, ma anche il conservare e il pagare il tributo corrispondente alla scienza e all’arte che è.

Qual è il filo conduttore che unisce i tuoi numerosissimi progetti e quali sono invece le sfumature concettuali per le quali differiscono?

Filo conduttore? Non lo chiamerei così, tuttavia la filosofia dietro ogni band e ciò che cattura solennemente la visione/prassi di ognuna è la scienza e l’arte diabolica. Oltre a questo, l’orchestrazione parla da sola, vi invito a leggere i testi di alcune entità per avere una migliore prospettiva…

Ho notato che con Lord Valtgryftåke e Ründgard hai un approccio decisamente black old school mentre con 13th Temple sei più vicino a certe sonorità black/doom. Ci vuoi parlare più nello specifico di questi progetti?

Hai informazioni sbagliate, i 13th Temple non si sono mai avvicinati al suono “doom” né sono mai stati una band doom… Il fatto che la dominante in una battuta sia di carattere e di colorazione lenti e di bpm ridotti non significa che sia doom, altrimenti tutta la musica da camera con tempi “moderati e solenni” sarebbe doom, giusto? C’è molta disinformazione su questo e non entrerò nei dettagli al riguardo… A proposito di Lord Valtgryftåke e Ründgard, dal momento che qui gestisco un personaggio pieno di emozioni che sono andate scemando in base agli anni in cui ho suonato, potremmo dire che questo è più evidente in Lord Valtgryftåke con il suo suono più cavernoso e sporco. Ha suoni molto striduli e quasi “rehearsal”, forse un po’ più “abbelliti”, forse… tuttavia qui mostro la sfaccettatura più spregevole per l’umanità e per tutte le perfide larve narcisistiche della presunta scena “black metal”… D’altra parte, per Ründgard mi sto concentrando solo sul perfezionare i miei suoni ad un livello completamente diverso rispetto all’esplorare e abbracciare chiaramente la storia delle mie terre con il suo misticismo.

Con Pyreficativm, Gryftigæn e Old Castles invece unisci il raw black metal a minimali sonorità ambient e dungeon synth. In che modo, a tuo giudizio, questi due generi possono essere considerati affini e stare insieme?

Pyreficativm non rientra in questa categoria… A proposito di Griftigæn e Old Castles, devo dire che c’è una differenza enorme in termini di suono, e il motivo è che la musica è nata in quel modo e in parte grazie alla sperimentazione, naturalmente, grazie alla sperimentazione possiamo godere liberamente di un genere musicale incredibile come i pilastri di ambient e synth. Bisogna sperimentare per ottenerne la padronanza.

In Winterstorm e Grymmstalt invece hai unito le forze con Wampyric Strigoi. Com’è nata la collaborazione con lui? Come vi esprimete in questi due progetti, caratterizzati da sonorità simili ma differenti?

L’idea iniziale è stata forgiata grazie al mio “compagno d’armi” che mi ha invitato a lavorare come session drummer nel 2019, più tardi nel corso degli anni sono diventato parte ufficiale dei Winterstorm come musicista e le cose hanno funzionato più che bene e ho esteso il mio lavoro anche a synth e chitarre. Con Grymmstalt era qualcosa di simile poiché l’iniziativa era allo stesso livello, ma con un carattere totalmente diverso, più focalizzato sulla psicologia umana e le patologie che coinvolgono l’umanità… casi relativamente densi in questo settore.

C’è qualche altro tuo progetto sul quale vorresti spendere qualche parola in maniera più specifica?

Nessuno, a questo punto.

Pensi che una produzione grezza e artigianale e in generale un’attitudine DIY siano necessariamente connaturate all’espressione musicale della tua arte? Credi che potresti riuscire ad esprimerti diversamente o per te il black metal deve comunque restare legato a questo stile?

Molte volte la gente pensa che facendo black metal si viva in una grotta e si mordano le ossa in una capsula del tempo… Non ascolto nemmeno black metal nella mia vita quotidiana e l’ho detto molte volte nelle interviste passate. Il black metal non è l’unica forma di manifestazione, è un genere che rispetto, per cui sento un orgoglio speciale e attraverso il quale esprimo quotidianamente la mia “carriera musicale” ma non è l’unica cosa che faccio! È vero, lavoro come produttore musicale 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 in black metal, dark ambient, dungeon synth e altri generi cristallini e gestisco una nota etichetta discografica, ma il mio lavoro mi permette anche di godere di molte libertà professionali nei confronti della pittura surrealista e dell’arte in generale. E sì, la produzione grezza e artigianale è insita nell’essenza del genere, ma… come sarebbe possibile ammirare e deliziarsi sia della prima che della seconda ondata se non fosse così?

In che misura sei stato influenzato dal true black metal norvegese dei primi anni novanta e dalle francesi Legions Noires, che mi sembra rappresentino un punto di riferimento, anche a livello d’immagine, delle tue creazioni? Ci sono dei gruppi in particolare che citeresti come tue dirette fonti di influenza o comunque importanti nella tua formazione?

Diciamo che quando ero adolescente la scena norvegese era buona e mi ha incoraggiato molto a prendere le redini in questa materia, ma ero in una fase diversa di conoscenza in termini di filosofia e apprendimento musicale. Tuttavia, è stato qualcosa che mi ha lasciato un buon gusto. Per quanto riguarda LLN, posso dire che hanno fatto qualcosa di veramente brutale… qualcosa che è stato difficilmente possibile emulare, e nemmeno per la moda skinhead cilena… Ho semplicemente abbastanza familiarità con LLN e fa parte dei nostri pilastri nel circolo, ci sono anche più fonti di conoscenza provenienti da diverse parti, quindi nominare band o qualcosa di più dettagliato è irrilevante, tuttavia un circolo pionieristico parla da sé.

Nonostante tu sia cileno, nella tua musica non mi pare che ci siano riferimenti al classico stile black metal sudamericano brutale e feroce. È corretto? Perché?

Penso che tu abbia in parte ragione e torto allo stesso tempo. Nella mia musica ci sono molti elementi che vengono ripresi dai pionieri del Sud America e questo si riflette negli interludi di alcune delle mie band o anche in altre collaborazioni e progetti “propriamente detti”, e questo si vede molto di più in Lord Valtgryftåke, per esempio!

Vampirismo, misticismo, esoterismo, misantropia, visioni medievali. Quali tematiche affronti nelle tue canzoni?

Tutto quello che hai detto ma estendo anche questa conoscenza alle radici morte e alle civiltà passate i cui linguaggi sono rimasti nella memoria dell’umanità e nei documenti mistici come argomenti e recitazioni di suprema stregoneria… Vi invito a leggere i testi e ottenere una visione più chiara in proposito!

Per quale motivo scegli spesso il norvegese o il tedesco per le liriche?

Per lo stesso motivo per cui mi scrivi in inglese! Sono lingue che conosco da sempre, ma con il tedesco… quando ero al conservatorio di musica dovevamo imparare il tedesco e un po’ di latino per interpretare le opere dei vecchi maestri. Tuttavia lo studio di alcune lingue fa parte di ciò che faccio per pratica e interesse personale, anche alcune lingue morte o sacre che fanno parte delle mie tradizioni e pratiche.

Qual è il significato del Pure Raw Underground Black Metal Plague Circle?

Esaltare e coltivare le antiche tradizioni della scienza e della malvagia arte del black metal.

Sei un polistrumentista ma con quale strumento pensi di riuscire ad esprimerti meglio? Invece come definiresti il tuo approccio canoro?

In origine ho iniziato come cantante lirico o d’opera se vuoi chiamarlo così, quindi potrei dire che la voce è il mio strumento principale e il primo che ho sviluppato attraverso il mio lavoro. Ma potrei anche dire che la chitarra sarebbe la mia seconda arma letale per poter esprimere tutto ciò che mi circonda. Al conservatorio ho avuto la fortuna di suonare alcuni strumenti nel mio tempo libero, come vecchi pianoforti tedeschi e polacchi, contrabbasso e violini. Potevo farlo solo scappando nelle stanze private mentre avevo momenti liberi o quando non c’era nessuno alle prove. Lì ho cominciato a praticare un po’ di quei mondi, poi la decisione di imparare è stata indirizzata verso altri strumenti e così via verso la musica in generale. In effetti, ci sono diversi progetti di cui non si sa nulla ma suono altri strumenti e ho composto brani musicali classici, folk o jazz che non hanno assolutamente nulla a che fare con il black metal, sono solo un musicista che ama quello che fa, ama la musica e non ho bisogno di metterci un titolo o adattarmi ai titoli in una scena mediocre.

Molti tuoi lavori sono stati pubblicati dalla lituana Inferna Profundus Records, specializzata in raw black metal. Pensi sia necessario appoggiarsi a un’etichetta completamente dedicata a questo genere di prodotti? Ci sono altre etichette con cui collabori?

Il lavoro con Inferna Profundus Records è buono, ed è assolutamente necessario avere una persona che supporta la tua stessa visione nell’arte, tuttavia non è l’unica con cui lavoro. Ci sono più colleghi in tutto il mondo oggi. I più recenti sarebbero Forgotten Keep, Zazen Sounds, Signal Rex e Depths Of Void. Ce ne sono altri e ce n’erano altri ma non me li ricordo ora… Ma ognuno di loro ha sostenuto e continua a sostenere la stessa visione malvagia della solennità attraverso l’arte e la scienza della musica underground, siamo un’unità che lavora nella stessa direzione.

So che sei impegnato anche nella Seelensdunkläh Illustrator. Ci vuoi parlare di questa esperienza?

Non c’è molto da raccontare in proposito, potrei solo dirvi che è un altro centro operativo che si estende come mio principale studio di registrazione e, parallelamente a quello, le illustrazioni che gestisco nella mia casa discografica e nelle mie band, ma non è qualcosa di nuovo dal momento che è l’altro mio lavoro che ho fatto per molti anni, da quando ero un adolescente forse più di quattordici anni fa… solo ora gli ho dato un nome rispetto alla crescente domanda per il mio lavoro. Questo è tutto…

Qual è lo stato di salute della scena black metal cilena? Ci sono alcuni progetti che ritieni meritevoli di attenzione?

Non so e non mi interessa cosa succede nella merdosa scena cilena, visto che è tutto un brutto scherzo, quello che posso dirti è che è pieno di infidi narcisisti impostori, pagliacci medievali con un’estetica corpsepaint rubata e neri nazisti sudamericani, potrebbero benissimo animare un circo con lo spettacolo…

L’intervista si conclude qui. Lascio a te le ultime parole…

Oggi inizia la campagna per distruggere il perfido bastardo traditore (risponde in tedesco).