Koldbrann – Nekrotisk Inkvisition

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Bisogna rendere merito alla tedesca Twilight Production per aver ristampato e reso nuovamente disponibile questa putrida gemma nera che avrebbe altrimenti rischiato di passare inosservata. Il cd in questione infatti uscì autoprodotto in edizione limitata a 333 copie nel 2003 e fu ristampato, sempre nel 2003, a cura della Desolate Landscapes in sole 1000 copie. I Koldbrann rappresentano, insieme a pochissime altre band quali Tsjuder e Taake, lo zoccolo duro di quello che un tempo si autodefiniva fieramente “True Norvegian Black Metal”, ma ad un sound gelido e glaciale preferiscono un approccio più selvaggio e crudo, in stile “nekro”, riprendendo alcune suggestioni dei primissimi Mayhem, l’attitudine dei Carpathian Forest meno “Nordavind oriented” e, soprattutto, lo spirito e la spietatezza dei Gorgoroth di capolavori come “Pentagram” o “Antichrist”. I riffs sono taglienti come lame di rasoio e intrisi fino all’osso di malvagità e blasfemia. Il lavoro di Kvass, principale compositore della band, alle chitarre è davvero egregio, così come da sottolineare è la prova dietro le pelli di Fordervelse, chirurgico e distruttivo. Il suono della batteria è assolutamente grezzo e primordiale, il caos e la morte fatti ritmo, anche perché la band rifiuta totalmente l’uso del trigger sostenendo una campagna che riprende il motto “Stop The Madness” che compariva su alcuni cd della Earache dei primi anni novanta contro l’uso delle droghe pesanti (fantastici!). Al di là di questa nota ironica, l’album è molto ben equilibrato, le songs sono tutte di ottima fattura e la band dimostra di essere perfettamente a suo agio tanto nelle parti più lente e cadenzate, in cui è un’atmosfera sulfurea e morbosa a farla da padrona, quanto in quelle più veloci e terremotanti: l’autocelebrativa “Koldbrann” e la splendida “Korpus Sepsis” sono la sintesi perfetta di questo album. Nulla di nuovo, intendiamoci. In realtà i Koldbrann non fanno altro che inserirsi nel solco delle centinaia di gruppi che negli ultimi anni sventolano alto il vessillo del “True Black Metal”, ma lo fanno con grande classe, perizia compositiva e coerenza concettuale. Assai suggestiva anche la cover che riprende un dipinto di Hieronymous Bosch “The Haywain”. Un gruppo dal quale aspettarsi grandi cose in futuro.

REVIEW OVERVIEW
Voto
80 %
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koldbrann-nekrotisk-inkvisitionTRACKLIST <br> 1. Fortahelse I Svavel Og Helvetesild; 2. Kaosmanifest; 3. Koldbrann; 4. Liturgi I Dissonans; 5. Fra Allfars Veg; 6. Corpus Sepsis; 7. Den Endelige; 8. Phlegetons Bredder; 9. Inkvisitor Renegat <br> DURATA: 49 min. <br> ETICHETTA: Twilight Productions <br> ANNO: 2004