Spellsword – Night Of The Grail

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Molto spesso Portogallo fa rima con raw black metal e sulle nostre pagine virtuali abbiamo dato ampio spazio (e continueremo a darlo) a diverse realtà lusitane dedite a questo sottogenere. La scena underground di quelle parti però è decisamente varia ed ecco che ci è capitato di imbatterci in un progetto che propone sonorità molto lontane da quegli schemi ma comunque fondamentalmente di matrice black. Si tratta di Spellsword, one man band dietro la quale si cela il mastermind Alex Mendes, coadiuvato da João Dourado dietro le pelli, qui al suo debutto direttamente sulla lunga distanza, sotto l’egida della Nox Liberatio Records. “Night Of The Grail” è un album ambizioso, intricato, meticolosamente suonato e ottimamente prodotto, che si snoda come un viaggio epico e atmosferico, unendo ad una matrice black di stampo melodico abbondanti sfumature heavy, potenti e ariose, e una vena compositiva che sfocia nel progressive. Il tutto sullo sfondo del mito medievale del Santo Graal, con tutte le leggende, di derivazione sia pagana che cristiana, connesse alla sua esistenza e alla sua ricerca.

Il nostro amico usa la sua musica per dipingere un arazzo ricco di vari elementi, nel quale suggestioni vicine a Septicflesh, Carach Angren e Dark Fortress incontrano passaggi più violenti e sferzanti, che richiamano alla mente certi Satyricon o Immortal, e si mescolano con momenti più magniloquenti ed altri classicamente metal, con tanto di chitarre pulite, assoli melodici e perfino cori in clean vocals dal sapore vagamente power, comunque ben incastonati nel contesto generale. Emblematica a questo proposito è la title track, che evidenza alla perfezione tutte queste caratteristiche e rappresenta un po’ la summa di un album nel complesso molto compatto, quasi una sorta di opera metal, dove ogni pezzo è il capitolo di un più ampio “romanzo”. Ed il piglio narrativo è senz’altro l’essenza di questo lavoro, accompagnato da una voce che effettivamente “canta”, e non semplicemente urla, benché sia impostata per la maggior parte del tempo in modalità screaming, e anche piuttosto ruvido: testi lunghi e pochi ritornelli, anche se alcuni temi vengono ripresi nel corso delle varie canzoni, come in un gioco di specchi, con un approccio non dissimile da quello di gente come Cradle Of Filth e Bal-Sagoth.

I paesaggi sonori evocati sono vari ed intriganti (dai ritmi serrati di “Witches’ Hammer” a quelli più cadenzati e sulfurei di “The Elk Of Lonetal”, dall’aura misteriosa di “Castle Of Montsalvat” all’epico finale di “Longinus And Gungnir”) ma bisogna onestamente dire che se non entrate nel mood “cambio di riff/tempo/atmosfera ogni venti secondi o giù di lì” non sarà semplice seguire l’evoluzione dei pezzi e rischierete di perdervi per strada. Diversamente invece potrete apprezzare al meglio questo disco caleidoscopico e affascinante, che scorre fluido nonostante la non breve durata e sfugge alle facili classificazioni. Non si vive di solo raw black metal.

REVIEW OVERVIEW
Voto
72 %
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spellsword-night-of-the-grailTRACKLIST <br> 1. Knights Of Woden; 2. Witches’ Hammer; 3. Covenant With The One Eyed; 4. The Elk Of Lonetal; 5. Castle Of Montsalvat; 6. Knights Of Woden (Corrupted); 7. Revel In Red; 8. A Dark Being In The Shadows; 9. Night Of The Grail; 10. Longinus And Gungnir <br> DURATA: 55 min. <br> ETICHETTA: Nox Liberatio Records <br> ANNO: 2023