I Dominus Ira sono una band russa, in vita da quasi dieci anni, che ha all’attivo un altro full e un demo. Il disco in questione parte, sin da subito, con un piglio particolarmente malato. Chitarre dissonanti al limite, cantato distorto, e composizioni strutturalmente nervose e spigolose. L’atmosfera globale che si respira è decisamente folle, ma al contempo si riesce ad apprezzare la genuina qualità delle composizioni anche se, sporadicamente, l’eccesso di follia porta a soluzioni non del tutto riuscite, o magari a dissonanze eccessivamente pacchiane. La produzione è amatoriale, anche se gli strumenti sono tutti comprensibili e il suono è abbastanza potente. L’unica pecca è la mancanza di collante tra gli strumenti che, a lungo andare, perdono la capacità di colpire l’ascoltatore in un muro sonoro d’impatto. D’altronde una soluzione compositiva di questo tipo rischia pecche del genere che, ad esempio, vengono meno all’attacco della seconda traccia, “In The Wombs Of Infinity”, che mostra uno dei picchi della band. Insomma, tra alti e bassi, “Negotium Parambulans In Tenebris” ci regala anche momenti epici, piacevoli sferzate di pazzia e anche alcune cadute di stile non indifferenti. Se dovessi trovare un disco conosciuto da accostare a questo dei Dominus Ira citerei “A Grand Declaration Of War” dei Mayhem (anche se l’accostamento è impreciso data l’originalità della proposta). In ogni caso, se amate questo genere di sonorità, allora date un ascolto all’album in questione, non ne rimarrete delusi, ci sono svariati momenti del disco ispirati a tal punto da lasciare il segno.
