Blut / Tod – Holocaust Doom Assault

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Esce per la misconosciuta Wolf Hook Records, in formato tape, questo split che offre all’ascoltatore poco più di un’ora di dolore ed agonia in musica in salsa doom/drone e ci permette di conoscere due realtà underground valide ma ancora poco note, ovvero i britannici Blut ed i nostrani Tod. Aprono le danze (di morte) gli inglesi, con due brani di circa un quarto d’ora di durata ciascuno, gonfi di disperazione, lenti e pachidermici, caratterizzati da suoni di chitarra molto dilatati e saturi e da una sezione ritmica pressoché inesistente. Le coordinate stilistiche riconducono la proposta della band a quella di progetti come Xasthur e Nortt, ma con una componente noise/drone particolarmente accentuata che fa pensare ad una forte influenza proveniente dai padri putativi Sunno))). I pezzi procedono fangosi, scanditi dai rari rintocchi di una batteria dall’andamento funebre, a dettare i tempi di un rituale nerissimo ed angosciante. É quindi la volta di Tod (da non confondere coi Tod Bolognesi), progetto che vede coinvolti membri dei Blasphemous Noise Torment, i quali sperimentano in questa occasione sonorità vicine al doom più classico, con influenze provenienti in egual misura dal funeral più opprimente ed oscuro e da certo black metal atmosferico. Tra i gruppi ai quali si potrebbe accostare la proposta dei Tod, mi sento di citare in primis gli inglesi Esoteric e gli italiani Malasangre, oltre che gli svedesi Tristitia, per il senso di ritualità macabra che impregna ogni nota. I nostri hanno la possibilità di mettere in mostra le loro capacità compositive ed esecutive soprattutto nelle plumbee e possenti “March With The Dead” e “The Chain”, che chiamano in causa a tratti i mostri sacri St. Vitus, per un certo tocco psichedelico vagamente settantiano che innerva il riffing. Chiude la disturbante e malsana “Dust”, esperimento rumoristico che ben conclude un lavoro all’insegna dell’inquietudine e della malattia. Da ascoltare, possibilmente in un pomeriggio grigio e piovoso.