ROME CARNAGE EXTREME FEST III: DESASTER + INFERNAL ANGELS + DR. GORE + SONUM + VACUA + GRIEF PROPHECY – DEFRAG (ROMA) 18/10/2025

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Formatisi nel lontano 1988, con alle spalle una discografia che conta perle assolute come “Hellfire’s Dominion” e dopo aver calcato i palchi dei maggiori festival mondiali, gli storici Desaster, band di culto del panorama black/thrash tedesco e internazionale, sono finalmente tornati in Italia per due date esclusive questo ottobre, la prima al Centrale Rock Pub di Erba (CO) e la seconda in occasione del Rome Carnage Extreme Fest III (unica data al centro/sud italia, troppo spesso “dimenticato” dagli organizzatori) dove, forti del nuovo “Kill All Idols”, pubblicato di recente dalla prestigiosa Metal Blade Records, ci hanno regalato uno show di tutto rispetto, carico di sana ferocia, ben supportati da un manipolo di gruppi italiani dediti ai vari genere dell’estremo.

La serata infatti si apre con il sorprendente funeral doom metal dei Grief Prophecy, band romana di recente formazione, il cui sound fonde atmosfere funeree e malinconiche con un’attitudine old school più diretta, muovendosi tra sfumature doom, gothic e death/doom e conservando un approccio costantemente tetro. Caldamente consigliati agli amanti dei primi Katatonia, Paradise Lost, ovviamente Candlemass, Cathedral e dei nostrani Abysmal Grief.

A seguire, il raw black metal con influenze post dei Vacua, band romana che ha pubblicato un paio di anni fa l’ep di debutto autointitolato e, più di recente, il nuovo singolo “Dies Funeris Terrae”, che farà parte del full lenght di prossima uscita “Mater”, dedicato alle “janare”, figure del folklore beneventano, donne che in epoca medievale pagarono la pratica dei culti pagani con l’accusa di eresia e stregoneria.

I nostri amici ci regalano un’esibizione di circa mezz’ora caratterizzata da un’atmosfera ritualistica, esaltata da candele e pali santi sul palco, luci tetre e fumo, con il il frontman rigorosamente in corpse paint e gli altri membri incappucciati da sacchi neri pronti a officiare il cerimoniale con ritmiche ossessive, martellanti ma anche, a tratti, melodiche. Presenza scenica e assalto sonoro hanno catturato l’attenzione dei presenti.

La serata prosegue virando sul versante death con i veneti Sonum e il loro “dissonant experimental death metal” sulla scia di Gorguts, Avulsed, Ulcerate e perfino Deathspell Omega. La band è in giro da qualche anno e ha maturato una certa esperienza live, unita ad un approccio compositivo che si è evoluto dall’album di debutto “Visceral Void Entropy” sino a prendere la forma attuale nel successivo “The Obscure Light Awaits”, uscito qualche mese fa per Dusktone. La loro è una performance senza sbavature, indubbiamente incisiva e impattante.

È quindi la volta dei romani Dr. Gore, presenti sulle scene dai primi anni 2000, che ci hanno regalato una performance precisa, chirurgica e tagliente come un bisturi, andando a pescare da tutta la loro discografia (benchè “From The Deep Of Rotten”, il loro ultimo disco, risalga ormai a più di sette anni fa). Il loro brutal death metal sporcato di grindcore ha fomentato a dovere un pubblico già piuttosto carico per le precedenti esibizioni.

Si torna al black metal con il blasfemo rituale degli Infernal Angels, band sicuramente nota a chi segue la scena underground italiana, ormai di lungo corso e con una nutrita discografia alle spalle.

Il loro concerto è carico di un’atmosfera oscura e mistica, che fa il paio con un concept esoterico che spazia dal luciferianesimo allo gnosticismo passando per il Sitra Ahra (“l’altra parte”, in estrema sintesi il regno del male in alcuni testi cabalistici). Le influenze death presenti nel loro background musicale si sentono forse in maniera più evidente dal vivo, dimensione che esalta il groove pesante di alcuni passaggi e la violenta velocità di altri. La performance è intensa e aggressiva ma mantiene un approccio lugubre di fondo, esaltato anche da una certa presenza scenica (sguardo indemoniato del frontman Xes fisso sugli spettatori e trucco rosso sangue) e dagli intermezzi “gregoriani”. Il pubblico ha gradito, con tanto di pogo (partito per la verità un po’ a caso ma che i nostri amici pare comunque abbiano accolto positivamente).

Ed è quindi la volta degli attesi headliners, pronti a dar battaglia. La formazione guidata dal chitarrista Markus “Infernal” Kuschke, unico membro originale rimasto, forte di un’esperienza ormai quasi quarantennale alle spalle, ha mostrato di possedere ancora una grande energia on stage (forse persino più di tanti giovani colleghi) ed ha regalato ai presenti una performance tosta e bestiale.

Il groove prepotente e gli assoli da shredder di Infernal, le mimiche e le linee di basso di Volker “Odin” Moritz (altro membro di lungo corso e unico in corpse paint, in contrasto con i compagni d’avventura che sembrano avere un’attitudine più da thrashers), le vocals devastanti di Guido “Sataniac” Wissmann, che vanno da un mid growl imperioso fino a scream graffianti e growl più profondo, offrono al pubblico la possibilità di scatenarsi in moshpit violentissimi (è c’è stato pure qualche giovinastro che si è lanciato in stage diving!).

Senza tralasciare l’impeccabile lavoro dietro le pelli di Marco “Hont” Hontheim, veramente uno dei batteristi più ferali che mi sia capitato di sentire dal vivo. I nostri amici hanno dimostrato di essere in ottima forma e veri animali da palcoscenico passando dalle più recenti “Towards Oblivion” e “Throne Of Ecstasy”, tratte dall’ultimo album, a chicche del passato come “Nekropolis Karthago” e “Devil’s Sword” (la cui versione originale risale addirittura alla prima demo in cassetta “The Evil Dead Will Rise Again” del 1989), trovando anche il tempo di omaggiare gli Slayer con la cover di “Black Magic” e condendo il tutto con la loro proverbiale blasfemia di grana grossa.

In conclusione, anche se personalmente apprezzo di più i festival total black, questa serata “mista” ha visto ottimi interpreti dei vari generi e sottogeneri estremi, molto apprezzati da un pubblico abbastanza folto che risposto con energia e passione. Lunga vita al metal!