Dai primi anni novanta ai primi anni duemila anche in Italia ci fu un bel movimento nella scena underground metal, con un ampio catalogo di band estreme che poco o nulla avevano da invidiare ai più blasonati colleghi nordeuropei. E se band come Necromass, Necrodeath, Mortuary Drape, Sadist, Opera IX, giusto per citarne alcune, hanno ottenuto ampi riconoscimenti anche a livello internazionale, il progetto lombardo Blood Thirsty Demons, nato nel lontano 1997, è rimasto sempre nella zona del crepuscolo, senza che ciò abbia impedito al mastermind Cristian Mustaine di continuare a scrivere dischi di buona qualità fino ai giorni nostri (dieci in tutto), rimanendo fedele a sonorità idealmente riconducibili sia al primissimo black metal che all’horror metal alla Death SS, con svariate influenze che vanno dal prog settantiano al thrash old school. Anche se al momento non c’è un nuovo lavoro in uscita, il buon Cristian ci ha regalato un po’ del suo tempo per una piacevole chiacchierata che spazia tra passato, presente e futuro di questa longeva realtà italica. Buona lettura!
Ben ritrovato Cristian! Sono passati due anni e mezzo dalla pubblicazione di “Esoteric”, l’ultimo disco targato Blood Thirsty Demons. A distanza di tempo puoi dirci com’è stato accolto dalla critica e dai tuoi sostenitori?
Ciao e intanto grazie per questo spazio. Diciamo che l’ultimo album è stato accolto in maniera positiva, anche se con poca visibilità purtroppo, ma come sai di questi tempi si fa quel che si può. Questo disco fa parte di una trilogia che partiva dal precedente “…In Death We Trust” ed è il disco di transizione verso il terzo, un gran finale che regalerà parecchie sorprese.
Mi sono piaciuti entrambi. “… In Death We Trust” lo trovai più aggressivo mentre “Esoteric” in un certo qual modo riportava il sound a influenze più settantiane, vicine a quelli che furono i primi Death SS, una delle band della tua infanzia se non erro; un lavoro maturo, più classicamente heavy sotto certi aspetti. Cosa aspettarsi allora dall’ultimo capitolo della trilogia e quando vedrà la luce degli inferi?
Sono due dischi differenti con messaggi e atmosfere diverse tra loro. “…In Death We Trust” riportava una mia visione esoterica della morte, “Esoteric” la mia visione della vita sotto la sfera esoterica, mentre il prossimo parlerà di tutti quegli equilibri che servono, sempre nel campo esoterico, a mantenere la nostra stessa esistenza. Dal punto di vista compositivo, quest’album sarà completamente diverso da tutto quello che ho fatto nella mia precedente discografia, sono arrivato a un bivio dove ho capito che il mio sound doveva maturare. Data la mia passione per il prog, sia classico che estremo, ho deciso di fare qualcosa che credo raramente sia stata fatta, ovvero unire parti prog che possano prendere spunto da band come Cynic e Watchtower, a quello che è il mio tipico horror sound. Al momento ho già sei tracce finite e devo dire che sono fiero di questo lavoro anche se, lavorando a ogni dettaglio, il tempo per completarlo sarà ovviamente un po’ lungo. Al momento non so dirti quando sarà pronto ma spero di riuscire a pubblicarlo da qui a un anno.

Nonostante i tanti anni di militanza nella scena estrema italica, sei uno di quelli che fa parlare meno di sé. Cristian Mustaine crede ancora nei meccanismi che dovrebbero stare alla base dell’underground?
Purtroppo, come ti accennavo prima, oggi la musica è un lusso. Una volta mandavi demo in tutto il mondo sperando che qualcuno si convincesse a investire dei soldi su di te. Ma dovevi essere proprio bravo, nel senso che per un motivo o un altro dovevi emergere dalla mischia! Oggi invece a loro non interessa se sei bravo, tanto i soldi li mettono le stesse band. E se sei bravo, fenomenale, talentuoso ma non hai soldi? Niente, mai nessuno saprà che esisti. Io cerco di pareggiare entrare e uscite, non mi interessa guadagnarci in quanto ho imparato che per una band come la mia ormai è impossibile. Mi interessa solo quell’emozione che una canzone può darti, e se qualcuno la prova con la mia musica posso ritenermi soddisfatto. Questo dovrebbe contare per un musicista a mio parere.
Tu sei lombardo. Che differenze riscontri nella scena della tua regione tra fine anni novanta e primi anni duemila e oggi? C’è qualche band attuale che ritieni valida e mi consiglieresti?
Alla fine degli anni novanta e inizio duemila c’era almeno una ventina di band valide solo nella mia provincia (Varese), eravamo tutti amici e ci si dava una mano uno con l’altro. A un certo punto si sono messe in mezzo le agenzie e il pay to play, da lì sono iniziati litigi tra band e il supporto è completamente sparito. Io personalmente, da quando mi sono accorto che nessuno mi supportava più, che fossero presunti amici, musicisti della zona e quant’altro, ho smesso di interessarmi all’underground e alla scena in generale proseguendo dritto per la mia strada e pensando solo alla mia musica. Quindi non saprei consigliarti nessuno, perché non sto più seguendo nulla e nessuno.
Come dicevi nel 2026 punti a chiudere questa trilogia. Utilizzerai lo stesso di scrittura per musica e testi? Farai tutto tu o ti avvalerai di qualche session?
Ovviamente farò sempre tutto io ma l’approccio sarà diverso. Innanzi tutto, c’è stato uno studio maggiore sulla stesura, sul come decidere di unire parti tecniche e atmosferiche, parti corali (alla Cynic per intenderci, ebbene sì, ci saranno anche queste), accelerate, assoli di basso (anche questi) e altri accorgimenti. Per i testi, devo dire che sto tribolando un po’. Spesso in un concept si arriva a metà e non si sa come collegare altri argomenti ma alla fine un modo lo trovo sempre. Sto lavorando a tutti i dettagli, pur sapendo che qualcuno storcerà il naso così come magari qualcuno rimarrà a bocca aperta, cosa che capitò già nel 2010 con un album molto thrash come “Misanthropy”, criticato sul momento ma rivalutato dopo qualche anno.

Ahimè siamo arrivati alle battute finali di questa, come sempre, piacevole chiacchierata. Puoi anticiparci se hai gia in mente il titolo e l’artwork di questa nuova fatica targata Blood Thirsty Demons, che dal punto di vista musicale, come hai affermato, potrebbe in parte segnare una rottura con il passato?
Titolo e artwok ci sono già, ma non posso anticipare nulla! Potrei assolutamente cambiare idea! Al momento ti ho già anticipato molto. Per l’attesa, come dicevo, ci vorrà circa un anno ma, se ci dovessi riuscire, mi piacerebbe farlo anche prima. Devo comporre ancora almeno tre brani e inciderli ma devo dire che il più è fatto. Tuttavia, non vivendo solo di musica, il tempo è sempre la cosa più difficile da trovare.
Direi che per la qualità l’attesa è sempre giustificata! Speriamo di sentirci allora l’anno prossimo per dare spazio al nuovo disco. Non vediamo l’ora di sentirlo e supportare la tua realtà come da sempre Blackmetalistkrieg è felice di fare!
Molto volentieri! Grazie ancora per lo spazio che mi dedichi, è sempre molto gradito! Non vedo l’ora di dare alla luce a questa nuova opera… Stay horror!