Da Tampere una bella ondata di solare positività con il debut album dei Ritualhammer, moniker che fa già presagire il contenuto musicale. Ogni nota registrata in questo disco infatti è primordiale ed esprime un suono cavernicolo che evoca una danza tribale prima di scendere sul campo di battaglia, perché è proprio questo che “Grand Pestilential Flame” vuole essere, pescando a piene mani dal calderone black/death metal più becero e infame e producendo un assalto sonoro aggressivo che non fa prigionieri. In altri termini, un’esplosione di violenza calibrata con precisione e unita alla brutalità tipica del war black metal. Al sound diretto, crudo e implacabile, con riff come proiettili di AK 47 pronti a squarciare l’aria e una sezione ritmica che martella senza tregua, si aggiunge la produzione volutamente sporca, che accentua ulteriormente l’effetto “campo di battaglia” esaltando l’energia primitiva del quartetto senza indulgere in fronzoli o artifici.

Dal punto di vista compositivo l’album, come accennato, si lascia ampiamente influenzare dal sound old school più oltranzista degli anni novanta, chiamando in causa band come Order From Chaos, Deicide (basta ascoltare le linee vocali dell’opener per rendersi conto della devozione che questi ragazzi nutrono verso Glenn Benton e soci) e Bestial Warlust, senza tuttavia cadere nel mero revival. Infatti, pur prediligendo tracce brevi e intense (ogni brano è una vera raffica di colpi che sfida l’ascoltatore a resistere), i nostri amici mettono in mostra anche una certa precisione tecnica, che bilancia ferocia e furia assassina.

Da sottolineare la performance vocale di Ryöger, elemento chiave del disco, caratterizzata da un growl gutturale decisamente brutale ma anche da parti in clean, quasi narrate, che conferiscono profondità recitativa senza diluire il fervore interpretativo. La sezione ritmica, con Mortuary Fukker al basso e Fleshpulsar Nebula alla batteria, garantisce una base solida e pesante non sempre prevedibile, mentre Messiah Sabbator crea riff taglienti che guidano l’esercito in battaglia con maestria e furbizia.

Non credo si debbano spendere ulteriori parole per questo”Grand Pestilential Flame” che in definitiva colpisce per il suo essere diretto, violento e privo di compromessi. Nonostante si tratti di un debutto i Ritualhammer si dimostrano una macchina già ben oliata e ci offrono un album che soddisferà gli amanti del metal estremo in cerca di energia pura e ferocia senza filtri. Un disco che non cambierà le sorti del metallo ma semplicemente da ascoltare a volume altissimo, pronto a travolgere ogni resistenza.









